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Velo d’Astico. Cortelletti contro i rimborsi spesa: ‘Vanno dati in beneficenza’

E’ una mozione ‘pepata’ quella presentata da Luigi Cortelletti durante l’ultimo consiglio comunale di Velo d’Astico del 29 aprile. Il Capogruppo consiliare di ‘Crescere insieme’ ha proposto alla giunta di Giordano Rossi di ridursi i rimborsi delle spese di viaggio ed istituire con il risparmio che si otterrebbe un fondo anticrisi, da cui attingere per fare beneficenza a persone bisognose.

‘Lo spirito con cui è stata fatta la mozione – ha giustificato la sua proposta Cortelletti, presentata con gli altri consiglierei Teresa Ceribella e Alberto Pizzolato – è strettamente legato al periodo di crisi che stiamo vivendo, con sempre più ridotti trasferimenti statali ai comuni. Anche gli amministratori comunali dovrebbero, a mio parere, in una logica di ‘sacrificio’, ridursi quanto percepito come atto di riavvicinamento sociale alle famiglie in difficoltà. Sarebbe un grande beneficio dell’immagine della classe dirigente del paese’.

Cortelletti non vuole negare i rimborsi agli amministratori, che sono dovuti e giustificati, ma limitare le richieste ai soli spostamenti fatti al di fuori del territorio comunale. Il risparmio che ne verrebbe per le casse comunali servirebbe quindi ad attivare il fondo rivolto ai cittadini in difficoltà. Questo, per Cortelletti, sarebbe solo il punto di partenza sperando di poter coinvolgere anche altre amministrazioni.

Il sindaco Giordano Rossi, pur mantenendosi il dibattito sereno, si è dimostrato in disaccordo non sul principio ma sulle modalità. ‘La generosità è un fatto personale – ha dichiarato il sindaco di Velo – e una scelta indipendente, non va forzata. Non significa per questo che io sia contrario a fare o promuovere la beneficenza. Io stesso la metto in pratica non mettendo in conto le spese di vari spostamenti durante le mie funzioni di sindaco. In ogni caso – ha concluso Rossi – mi riservo di continuare questo discorso per svilupparlo con i consiglieri di minoranza anche fuori dal Consiglio comunale”.

Marta Boriero