L’ex sindaco di Valdastico Alberto Toldo non ha digerito l’attacco nei suoi confronti dell’attuale Primo cittadino Claudio Guglielmi sulle presunte irregolarità di bilancio durante il suo mandato, nel periodo 2004-2014, ed è passato alle vie legali.
Accusato di essere la causa prima delle finanze disastrate del comune, ora con la Corte dei conti alle calcagna, è partito subito al contrattacco e ha detto no, ‘non sono io la ragione di tanto sfacelo’. Non solo. Toldo ha piazzato anche una querela al neo sindaco per tutte le accuse nei suoi confronti rese pubbliche pochi giorni fa. E ha spiegato le sue ragioni con una lunga lettera ai cittadini di Valdastico, in cui parla di tutto, dalle sue presunte responsabilità sul bilancio al calcificio, dalla Corte dei conti alla casa di riposo, ‘passando’ per il Parco dell’emigrante. Pubblichiamo di seguito il testo per intero.
‘Caro Claudio, ora basta! Attribuire al sottoscritto di aver affermato ‘Lascerò terra bruciata’ è un’affermazione grave, che, unita alla tua lettura di comodo di fatti finanziari che ignori, conferma la propensione all’insinuazione che giorno dopo giorno caratterizza il lavoro tuo e dei tuoi giovani. Ciò mi ha spinto a sporgere querela nei confronti di tutti gli amministratori firmatari della lettera recapitata ai cittadini e consegnata, ritengo illegittimamente, tramite i dipendenti comunali.’
‘Il 1° Gennaio 2013 entrava in vigore il patto di stabilità per il nostro Comune. Sai Claudio che cos’è il patto di stabilità? Vorrei tanto sapere se tu lo sai Claudio, magari in una riunione con le tue lucide parole lo spiegherai. Il Patto blocca di fatto dalla sua entrata in vigore l’esecuzione di molti lavori pubblici. Per questo prima della sua entrata in vigore nel 2013, autorizzati dall’area finanziaria, abbiamo ricorso il più possibile all’anticipazione di cassa per eseguire il maggior numero possibile di lavori pubblici. Sapevamo che il patto stesso avrebbe, una volta in vigore, drasticamente ridotto l’anticipazione di cassa, come i tuoi stessi uffici ora scrivono, rassicuranti, alla stessa Corte dei Conti. Tutti i Comuni, tutti i sindaci così hanno agito in vista dell’entrata in vigore del patto di stabilità. Tu oggi sei buon testimone del rischio di perdere finanziamenti ai lavori pubblici, poiché ne hai già perso uno di € 200.000 per un lavoro forestale e ti avvii a perdere altri € 200.000 da noi ottenuti per il rifacimento del Parco dell’Emigrante.’
‘Il 1° Gennaio 2015 per tutti i comuni entrava in vigore la contabilità di cassa al posto di quella di competenza, cambiando molte regole su come gestire i crediti previsti a bilancio. Ti sei candidato senza la minima informazione su cosa siano le contabilità di cassa e di competenza; non toccava a noi, inascoltati, farti il corso di formazione. Quest’effetto è stato negativo sui bilanci di molti comuni ed andava affrontato riscuotendo tranquillamente i crediti durante il 2014. Se nei tuoi primi mesi facevi questo lavoro di recupero di tutti i crediti recuperabili non ti saresti trovato pochi mesi dopo nella situazione in cui sei.’
‘Non dimenticare poi che hai l’obbligo, non la facoltà, di recuperare i crediti prescritti. Siccome ci tieni, ti faccio l’esempio con la Casa di Riposo. Se fosse vero, come tu dici, che la dirigente ha lasciato scadere dei crediti iscritti a bilancio, tu hai l’obbligo di chiedere quelle somme non riscosse direttamente alla persona del dirigente. Ritengo sia doveroso tu lo faccia presto perché questo sì è bene pubblico e su questo sicuramente ti chiederemo conto. Sai bene comunque, e fai finta volutamente di non saperlo, che tutte le nostre previsioni sono state suffragate dal revisore dei conti e dal responsabile finanziario.’
‘Tralascio quanto avete cercato di affibbiare al sottoscritto una posizione sul calcificio, quando ancora il progetto non era stato presentato (ogni imprenditore, non dimentichiamolo, ha il diritto di presentare un progetto in qualsiasi Comune della Repubblica, che lo vogliano o meno gli amministratori). Tralascio persino che in due anni mai avete saputo organizzare un incontro pubblico vostro sul tema per informare, per discutere. Ora di punto in bianco, dopo mille giravolte, fate scrivere in un documento ufficiale che organizzate un referendum (ne parlate da 18 mesi) per proporre il si al calcificio, unica soluzione alle difficoltà di bilancio che voi volutamente drammatizzate scrivendo così ai cittadini. Questo è il punto. Dite che il bilancio è a rotoli per farvi dire di si al calcificio o, peggio, scommettete la vostra stessa permanenza in municipio alla realizzazione del calcificio? A questo punto gettate la maschera e dite senza mezzi termini, come scrivete alla Corte dei Conti, che volete il calcificio. Ditelo senza pudore, senza vergogna, così come lo avete appena scritto alla magistratura contabile. State portandoci senza rendervene conto ad un referendum doppio dove in un giorno solo si deciderà se si farà o meno il calcificio, come ora proponete voi, o se mandarvi a casa attraverso il commissariamento.’
‘Da sempre penso che sul calcificio i cittadini abbiano il diritto di decidere sin dal primo giorno di presentazione del progetto, che è stato il 09 settembre 2014, sindaco Claudio Guglielmi. Penso anche abbiano diritto di decidere liberamente, senza il ricatto delle difficoltà di bilancio che voi sbandierate. Tutto i cittadini possono accettare tranne che voi li ricattiate chiedendo loro l’approvazione del calcificio perché altrimenti, andreste a casa lasciando il posto ad un commissario. Falsereste la stessa domanda senza sapere mai sino in fondo quale referendum si svolga, se su di voi o sul calcificio.’
‘A me, a Claudio Sessi, a Roberta, a tutti i nostri candidati non interessa la polemica, non siamo quelli del livore, della rabbia, quel ruolo lo lasciamo a voi. Vogliamo preoccuparci del bene pubblico. Nonostante tutto ciò che ci scaricate addosso, nel nome di un ignorare che non ha limiti, vi facciamo una proposta semplice, semplice. Noi sappiamo che in poche settimane se ci affidate il bilancio diamo risposte diverse alla Corte dei Conti, non tagliamo né asilo nido né scuolabus e vi approviamo il bilancio comunale. Del resto qualunque tuo collega, Claudio; anche quelli che ti esprimono solidarietà come dici, lo saprebbe fare! Conosciamo il bilancio in tutti i suoi meandri, le possibilità di ridurre le spese, il percorso da farsi. Ci mettiamo a disposizione per approvare insieme noi e voi il bilancio di previsione 2016 in pareggio, senza alcuna previsione di entrate dal calcificio. Voi invece vi impegnate a fare il referendum sul calcificio solo dopo aver approvato insieme a noi il bilancio. E’ l’ennesimo nostro appello alla responsabilità, al lavoro congiunto, al bene comune, appelli che sinora in ogni sede avete rifiutato. Solo così la scelta dei cittadini sarà davvero libera e sarà solo sul calcificio, senza anche decidere se commissariare il Comune.’
‘A voi la scelta, sul clima che volete tra maggioranza e opposizione, tra Comune e i suoi cittadini, tra ambiente e calcificio. Se accogliete la nostra proposta, credo, faremo insieme un servizio ai cittadini. Contribuiremmo a svelenire un clima che sinora voi avete fatto tutto il possibile per deteriorare. Vi mostrereste finalmente uomini di governo responsabili, quali sinora non siete stati. Se intendete dire di no, se volete proseguire invece nello sport da voi preferito di parlarsi addosso tra maggioranza e opposizione, sappiate che di nuovo sceglieremo il silenzio, perché questo parlarsi addosso caro Claudio è penoso, desolante, ci squalifica tutti e non fa per nulla il bene dei cittadini.’
‘Ma in quest’ultimo caso sii onesto con te stesso Claudio: ogni giorno comunichi che prima di te si poteva ed ora che ci sei tu non si può. Guarda a come hai distrutto il rapporto con Lastebasse, tra un po’ se ne andrà anche Pedemonte, pensa a come hai perso uffici e segretario comunale, pensa a quanti lavori pubblici per inesperienza stai rischiando di perdere. Pensaci in cuor tuo, hai bisogno di consulenti ovunque Claudio, pensaci; e se in cuor tuo non ti senti davvero capace, decidi tu stesso, prima che sia troppo tardi, l’arrivo del commissario. Al mio Sindaco, nonostante tutto, Alberto Toldo.
Ma.Bo.