Cittadini e amministratori si sono uniti per rivalutare e far conoscere il territorio della Valdastico con la 2° festa del raccolto di sabato scorso, in località San Pietro. L’intero paese è stato il teatro naturale per mostrare a tutti, anche come per un territorio povero e alla periferia dei grossi centri produttivi, possa esserci una rinascita basata in primo luogo sulla volontà di rilancio degli abitanti stessi. Che dicono “no” alla forzata migrazione lavorativa nei paesi della pianura e ripropongono la coltivazione diretta della terra, che può offrire risorse economiche alternative e tutte da incentivare, soprattutto in questo lungo momento di crisi. Ed ecco quindi che la passeggiata tra i vecchi sentieri sul filo conduttore dell’acqua diventa il pretesto per ricordare come si può ancora vivere e produrre nella Valdastico, non solo, ma essere anche competitivi.
Caso emblematico è quello del vicesindaco Stefano Stefani la cui famiglia è proprietaria da tre generazioni della Troticoltura Alpina Valdastico ed è il primo produttore nel Veneto di trote fario da ripopolamento, e si sta espandendo anche nel mercato oltre regione. “Mio nonno” – ha commentato il giovanissimo vicesindaco, “è partito con una piccola vasca nel 1956, e adesso commercializziamo le trote in tutta la regione, e stiamo anche ristrutturando il laghetto ai Mulini di Laghi, la cui acqua utilizzata per l’allevamento è purissima, perché proviene da una cascata naturale”.
Anche il Sindaco Claudio Guglielmi durante la passeggiata tra le contrade ha mostrato ai presenti come è riuscito nel suo terreno privato, adiacente alla sua azienda di stagionatura formaggi, a ripristinare le rogge naturali che erano state coperte durante gli ultimi 60 anni da terra e detriti, con il solo scopo di fare pulizia e ordine nei campi e prevedere in futuro un ripristino delle coltivazioni che utilizzano le risorse idriche del territorio, che sono abbondanti e a portata di mano.
Il coordinatore del progetto, Gregory Brunello della cooperativa sociale La Locomotiva di Cogollo, che si occupa di promuovere il territorio con manifestazioni e attività anche per i più piccoli, si è mostrato soddisfatto per la buona riuscita della giornata. “Il nostro scopo”, ha commentato, “è di proporre un modello alternativo di turismo per promuovere le bellezze locali. Tutti oggi abbiamo ammirato la splendida cascata presso “Il gorgo”, che pochi al di fuori della zona conoscono ma che si trova a due passi dal centro abitato di San Pietro”.
Un piccolo mercatino di prodotti biologici e confetture naturali è stato allestito per far conoscere i prodotti della terra dal gruppo Le Masiere, una cooperativa privata di coltivatori che vivono e lavorano nelle due Valli, Astico e Posina, e che si prefigge di riqualificare il territorio con le sue produzioni peculiari e con la vendita diretta dei prodotti a km zero. “Ci stiamo impegnando durante tutto il nostro tempo libero”, ha detto uno dei soci, Sebastian Toldo, produttore di patate coltivate senza l’uso di prodotti di sintesi, “per realizzare e promuovere una agricoltura che rispetti il territorio e possa rilanciarlo. Vorrei dire a tutti quelli che passano per andare nelle località turistiche trentine, come Folgaria: fermatevi qualche volta, anche qui ci sono posti splendidi da visitare”.
Entusiasti i 130 partecipanti che hanno fatto il tutto esaurito (per motivi logistici erano previsti sono 120 posti), che sono arrivati anche da altri paesi ed hanno concluso la mattinata con un pranzo all’aperto servito dai volontari della Proloco di San Piero. A dilettare i bimbi anche la presenza di tre stupendi esemplari di rapaci (un falco sacro, una poiana e un girfalco) dell’associazione Tyto Alba di Caltrano, che da anni promuove la cultura della falconeria anche attraverso la didattica scolastica e le passeggiate con i rapaci.
Marta Boriero