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Ulss 4. I genitori dei bimbi disabili: ‘Siamo preoccupati per i nostri figli’. Cappozzo: ‘Non verranno lasciati soli’

Terapie comportamentali al passo con i tempi, riduzione delle liste d’attesa per logopedia, maggiore attenzione sui genitori,che vanno sostenuti costantemente nella crescita difficile di un figlio disabile e soprattutto, l’assicurazione che con la fusione dell’Ulss 4 e 3 il servizio di Neuropsichiatria Infantile non perda altri ‘pezzi’.

Sono  le richieste che ieri, sono state avanzate da un gruppo di genitori che sono stati ricevuti con molta disponibilità dalla dirigente Susanna Ambrosi, che si occupa con la sua equipe di oltre 2000 casi l’anno di bambini, adolescenti e  adulti con disturbi cognitivi. 280, tra Thiene e Schio, i casi con ‘certificazione di gravità’, che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24 e rappresentano spesso, un dramma per chi, arrivato ad una certa età non riesce più a gestire un figlio, che se non curato con competenza e strategie mirate, può diventare violento verso gli altri, autolesionistico e da rinchiudere in centri specializzati.

E’ quello che ad esempio accade, agli autistici non seguiti attentamente. Da qui, la preoccupazione dei numerosi genitori preoccupati da quanto sta accadendo all’interno della Ulss 4, dove, da quando è andata in pensione la psicologa esperta in autismo e in disturbi generalizzati dello sviluppo Maria Grazia Chilò, si è creato un vuoto che ha destabilizzato i genitori dei bambini in carico alla Neuropsichiatria.

Chi ne ha avuto la possibilità economica si è rivolto al privato. Qualche famiglia è addirittura andata via, trasferendosi in Emilia Romagna. A sostituire la professionista che era un punto di riferimento per le famiglie dell’Alto Vicentino, un’altra psicologa, che però, ha un contratto di sole 11 ore settimanali. Troppo poche per le esigenze di bambini, che vanno seguiti in maniera attenta, frequente e costante. C’è il loro futuro di mezzo, quello che i loro genitori ora vedono più buio che mai, come se la mazzata della disabilità che ti piomba dentro casa all’improvviso devastandoti la vita, non bastasse.

A prendere a cuore il caso dei genitori con figli disabili è stato Robertino Cappozzo, presidente della Conferenza dei sindaci Ulss 4, che da mesi ormai, segue il dramma di queste famiglie, che dopo la pensione della dott. Chilò, ora temono le sorti dei servizi della Neuropsichiatria Infantile, in vista del nuovo assetto delle Ulss. Cappozzo si è addentrato in un mondo di sofferenza e sta cercando di ‘tenere per mano’ madri e padri afflitti da una disabilità, che li mette a dura prova tutti i giorni.

‘Ho scoperto un mondo che ci appartiene anche se non hai in casa un portatore di handicap, una realtà di dolore, che ha stravolto la vita di intere famiglie che sono costrette a fare i conti con casi difficili e tagli alla Sanità, che rendono tutto più complicato – ha spiegato ieri mattina il Presidente Cappozzo – la disabilità può arrivare nella casa di chiunque e questi genitori non possono essere lasciati da soli. Per questo mi sto facendo da tramite tra loro , il nuovo dg e la Regione perchè abbiano le cure che servono ai loro bambini e la Neuropsichiatria infantile dell’Ulss 4 rimanga un punto fermo per le loro vite.

Questi bambini e ragazzi hanno bisogno di cure specializzate affinchè crescano comunque nonostante i loro deficit  – ha concluso – e acquisiscano le indipendenze necessarie per essere autonomi o comunque, di più facile gestione per i genitori. Sono sicuro che il nuovo direttore generale sarà disponibile ad ascoltare le loro istante e che anche la Regione Veneto inizierà un dialogo perchè questi ragazzi  abbiano quello che è loro diritto avere per condurre una esistenza dignitosa.

L’incontro con la responsabile della Neuropsiachiatria infantile di Thiene e Schio è stato molto proficuo e siamo fiduciosi nell’inizio di un percorso di dialogo, che porterà a risultati, che tranquillizzeranno le famiglie che ora si sentono smarrite e che non devono temere. Il territorio è con loro. La mia presenza al loro fianco significa questo’.

N.B.