Terapie comportamentali al passo con i tempi, riduzione delle liste d’attesa per logopedia, maggiore attenzione sui genitori,che vanno sostenuti costantemente nella crescita difficile di un figlio disabile e soprattutto, l’assicurazione che con la fusione dell’Ulss 4 e 3 il servizio di Neuropsichiatria Infantile non perda altri ‘pezzi’.
Sono le richieste che ieri, sono state avanzate da un gruppo di genitori che sono stati ricevuti con molta disponibilità dalla dirigente Susanna Ambrosi, che si occupa con la sua equipe di oltre 2000 casi l’anno di bambini, adolescenti e adulti con disturbi cognitivi. 280, tra Thiene e Schio, i casi con ‘certificazione di gravità’, che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24 e rappresentano spesso, un dramma per chi, arrivato ad una certa età non riesce più a gestire un figlio, che se non curato con competenza e strategie mirate, può diventare violento verso gli altri, autolesionistico e da rinchiudere in centri specializzati.
Chi ne ha avuto la possibilità economica si è rivolto al privato. Qualche famiglia è addirittura andata via, trasferendosi in Emilia Romagna. A sostituire la professionista che era un punto di riferimento per le famiglie dell’Alto Vicentino, un’altra psicologa, che però, ha un contratto di sole 11 ore settimanali. Troppo poche per le esigenze di bambini, che vanno seguiti in maniera attenta, frequente e costante. C’è il loro futuro di mezzo, quello che i loro genitori ora vedono più buio che mai, come se la mazzata della disabilità che ti piomba dentro casa all’improvviso devastandoti la vita, non bastasse.
‘Ho scoperto un mondo che ci appartiene anche se non hai in casa un portatore di handicap, una realtà di dolore, che ha stravolto la vita di intere famiglie che sono costrette a fare i conti con casi difficili e tagli alla Sanità, che rendono tutto più complicato – ha spiegato ieri mattina il Presidente Cappozzo – la disabilità può arrivare nella casa di chiunque e questi genitori non possono essere lasciati da soli. Per questo mi sto facendo da tramite tra loro , il nuovo dg e la Regione perchè abbiano le cure che servono ai loro bambini e la Neuropsichiatria infantile dell’Ulss 4 rimanga un punto fermo per le loro vite.
L’incontro con la responsabile della Neuropsiachiatria infantile di Thiene e Schio è stato molto proficuo e siamo fiduciosi nell’inizio di un percorso di dialogo, che porterà a risultati, che tranquillizzeranno le famiglie che ora si sentono smarrite e che non devono temere. Il territorio è con loro. La mia presenza al loro fianco significa questo’.
N.B.