“Il Tribunale di Vicenza, mandato avanti dagli alpini che spostano faldoni e dai detenuti che li scannerizzano, sarebbe la soluzione per rispondere alla chiusura del Tribunale di Bassano le cui pratiche passano proprio a Vicenza? Se fosse una barzelletta farebbe ridere di gusto, invece è l’incredibile realtà della giustizia in Veneto’. Quello che lancia il Governatore Luca Zaia è un vero e proprio grido d’allarme che, ahimè, non riguarda la Regione Veneto con tutte le sue province, ma tutta Italia, dove i processi sembrano film interminabili, dove negli uffici dei tribunali manca persino la carta e le fotocopiatrici sono eternamente guaste. Dove la carenza d’organico rende drammatica la situazione in un settore ‘delicato’, che riguarda la giustizia, che non può essere applicata bene in queste condizioni di disagio, che sfiora il paradosso civile.
‘Tutto questo sta rallentando le risposte che il sistema giudiziario deve dare ai cittadini e al sistema delle imprese, per le quali i tempi della giustizia costituiscono un fondamentale elemento di competitività – spiega Luca Zaia, prendensola con il governo centrale di Roma – Nel mezzo, l’allarme del Csm e richieste d’aiuto dei responsabili delle diverse sedi. In questo quadro – incalza il Governatore – il Veneto, che quando può arrangiarsi sa generare eccellenze, sta pagando con un record negativo la mancanza di risposte dello Stato. A Vicenza – snocciola dati il Presidente – il rapporto tra abitanti e magistrati è meno della metà della media italiana, uno ogni 23 mila cittadini; la Corte d’Appello di Venezia, come hanno pubblicamente testimoniato i responsabili degli uffici, si occupa di quasi 5 milioni di abitanti con un amministrativo ogni 15.500. Profondo rosso anche per i giudici: il Veneto dovrebbe averne 746, ma ce ne sono 415. Sono numeri da paralisi”.
N.B.