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Thiene. Tempio crematorio in stand-by. Casarotto: “E’ il tempo della riflessione”

Pausa di riflessione dell’amministrazione comunale in merito al tempio crematorio. Dopo aver ascoltato i pareri favorevoli e quelli contrari, Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene, in accordo con la sua maggioranza, ha deciso di prendersi una ‘pausa di riflessione’.

“C’è un tempo per ascoltare, un tempo per meditare e un tempo per decidere – ha detto il primo cittadino – Questa frase sintetizza in che modo, come sindaco, intendo procedere, dopo aver sentito le ragioni del ‘sì’ e quelle del ‘no’ circa la realizzazione di un tempio crematorio a Thiene. Lo scorso 25 maggio sono stato invitato ad un incontro  organizzato dal ‘fronte del no’  per ascoltare le posizioni contrarie alla possibile realizzazione  di un tempio crematorio a Thiene, ipotesi tuttora oggetto di valutazione da parte dell’amministrazione comunale. Non sono voluto mancare all’incontro, per quanto fosse già in programma al riguardo, nell’agenda istituzionale, un dibattito nel mese di luglio in seno al consiglio comunale. Avevo già ascoltato in precedenza il parere di quanti, sia tecnici che cittadini, sono favorevoli al tempio crematorio nel nostro territorio comunale. Dopo il 25 maggio ho preso atto anche delle obiezioni di quanti sono, invece, contrari al progetto”.

E sono proprio le numerose critiche e l’incontro del 25 maggio, che ha visto la presentazione delle problematiche del tempio crematorio inerenti all’inquinamento atmosferico, che hanno spinto Casarotto e l’amministrazione a prendere una paura di riflessione per approfondire la questione, sia da un punto di vista tecnico-ambientale-sanitario che dal punto di vista sociale.

“Ritengo sia ora il momento per me di riflettere e valutare con serenità e con la responsabilità che caratterizza il mio ruolo di primo cittadino, le due differenti e avverse posizioni – ha spiegato Casarotto – Quella della possibile realizzazione a Thiene di un tempio crematorio in area cimiteriale (la legge infatti impone che tali impianti possano sorgere solo in zone cimiteriali) è una vicenda che ha preso il via da alcuni mesi, sulla base di alcuni presupposti oggettivi. Da un lato la Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 Alto Vicentino, che già da alcuni anni sta chiedendo l’attivazione di questo servizio nel territorio dei 32 Comuni, dall’altro l’analisi della domanda a Thiene di cremazioni che è sempre più alta, visto che nel 2015 tale richiesta ha rappresentato il 30,51%  dei decessi. Di pari passo si allungano i tempi di attesa per le salme, che a volte superano anche i dieci giorni”.

Di fatto, a Thiene e nell’intero territorio, sta crescendo la richiesta di cremazioni. Una tendenza che negli anni ha registrato un ‘crescendo’ che le amministrazioni comunali non possono ignorare.

Come ha spiegato Casarotto durante l’incontro del 25 maggio, con il ‘sì’ al tempio crematorio, il comune di Thiene avrebbe voluto anche prendersi la responsabilità di diventare il ‘centro crematorio’ del territorio, alleviando il sovraccarico di Vicenza e accorciando i tempi di attesa per le cremazioni, che al momento raggiungono anche i 10 giorni. Ma a fianco dei lati positivi, una serie di elementi a sfavore ha indotto l’amministrazione a prendersi del tempo. Per dare un giudizio obiettivo, è arrivato per il primo cittadino il momento di mettere sul piatto della bilancia tutti gli aspetti, per arrivare poi a tagliare la testa al toro.

“Elemento fondamentale è quello della valutazione tecnica di impatto ambientale formulata dalle preposte autorità competenti che ritengono sicuro dal punto di vista  ambientale il tipo di impianto crematorio di ultima generazione quale sarebbe quello da realizzare a Thiene, in base alla vigente normativa in materia – ha sottolineato il primo cittadino – Queste, in estrema sintesi, le motivazioni sostenute dal fronte del ‘sì’, che hanno sollecitato l’amministrazione comunale a prendere in considerazione e studiare la fattibilità del progetto di realizzazione di un tempio crematorio. Di avviso assolutamente contrario è il fronte del no, le cui motivazioni di fondo, semplificando e sintetizzando al massimo le considerazioni addotte, si basano sulla convinzione che l’impianto, pur rispettando tutta la normativa vigente,   rappresenterebbe comunque un’ulteriore fonte di emissioni di sostanze inquinanti nell’aria che andrebbero ad aggravare la già di per sé critica situazione della qualità dell’aria che respiriamo, soprattutto nel periodo invernale, quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento. Nell’incontro del 25 maggio – ha continuato – ho preso atto delle preoccupazioni di chi teme, in caso di realizzazione del tempio crematorio, per il peggioramento della qualità dell’aria nella nostra città e per le sue conseguenze sulla qualità di vita e sulla salute della nostra popolazione a lungo termine. L’obiettivo è dunque di ponderare attentamente ora i pro e i contro, in modo da maturare la scelta più giusta. Per questo, dopo il tempo dell’ascolto e prima del tempo della decisione, intendo prendermi il tempo necessario per riflettere, perché lo scopo primo che mi prefiggo come sindaco non può che essere quello di garantire la salute dei miei concittadini. Di conseguenza – ha concluso Giovanni Casarotto – se l’impianto di cremazione s’ha da fare, dovrò prima essere convinto della certezza di non aggiungere un’altra possibile fonte di inquinamento, anche se minimo, all’aria malata che già respiriamo”.

Anna Bianchini