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Thiene-Schio. A tu per tu con Simone Gasparotto: ‘Voglio allargare i confini di Pedemontana Vicentina’

E’ consapevole delle potenzialità turistiche di un territorio meraviglioso, di straordinaria bellezza, che in Italia non tutti conoscono e che invece, andrebbe visitato facendo in modo che chi arriva in Veneto per visitare la solita Venezia, venga rapito anche da tutte le altre ‘perle’ di una regione che può senza dubbio fare di più. Convincere quella marea di turisti che vengono a vedere la laguna a spingersi oltre con curiosità e voglia di assaporare quello che a volte non sanno nemmeno che esiste, è  la sfida di Simone Gasparotto, 46 anni, neo presidente della Pedemontana Vicentina, che ha accettato l’incarico, ingranando la marcia su un mandato che ha già degli obiettivi chiari, come quello di fare aderire all’associazione di promozione turistica dell’Alto Vicentino (e non solo), anche il Comune di Schio, il paese più grande del comprensorio.

Gasparotto, qual è il suo concetto di Turismo?
Questa parola mi fa pensare ad un gruppo di persone in movimento con la curiosità della conoscenza dei luoghi che lo circondano. Persone che vogliono vedere paesaggi, gustare i sapori dei prodotti tipici di posti unici, dove occorre soffermarsi per poterli assaporare in maniera piena.

In questo contesto, qual è il ruolo di Pedemontana Vicentina?

E’ quella di catturare quelle persone, conquistando il loro tempo, convincendole a sostare, a fermarsi con calma, magari con la scusa di un evento o una manifestazione che può essere il modo per attirare l’attenzione, ma che deve essere anche il pretesto per farli andare oltre.

Quando si parla delle percentuali di turismo in Italia, il Veneto balza ai primi posti per quello che è Venezia, una meta che i cittadini di tutto il mondo si prefiggono di andare a vedere almeno una volta nella vita. Ma capita che si fermino lì soltanto ed è un peccato perchè non girano il resto di una regione che ha dei posti incantevoli, ma non rinomati come quelli lagunari.

La sfida è proprio questa. Quella di approfittare della presenza di Venezia per farli sostare di più da noi. Il  Veneto non è solo gondole, è tanto altro e la missione deve essere quella di fare soffermare il turista affinchè scopra quanto altro di più c’è da noi. E c’è davvero tanto.

L’Alto Vicentino ad esempio?

E’ un territorio magnifico e variegato. Ogni piccolo paese riesce a racchiudere delle peculiarità, che non sempre riusciamo ad esaltare con eventi di qualità adeguata. Quello che infatti, vorrei fare attraverso un dialogo intenso con i vari Comuni, è quello di esaltare l’evento dell’anno e attraverso Pedemontana farlo uscire dai soliti confini territoriali, spingerlo altrove, promuoverlo là dove non è noto e attirare pubblico da fuori, che poi, deve rimanerne colpito, deve raccontarlo entusiasta ad amici e conoscenti, con cui ritornare. Proprio per questo, sto facendo un tour per tutti i Comuni per fare questo tipo di lavoro. Sarà il primo passo per realizzare quel concetto di turismo che ho in mente con Pedemontana Vicentina, un’associazione per la quale ha già fatto tanto il mio predecessore Nazzareno Leonardi.

Cosa contraddistinguerà il suo mandato?
La voglia di fare e la voglia di allargare gli orizzonti di Pedemontana Vicentina.

Ce la fara à a convincere il sindaco di Schio Valter Orsi ad aderire al suo progetto?Sarebbe un bel colpo per cominciare…

Ho avuto un incontro informale con lui e Schio è senza dubbio un territorio con enormi potenzialità dal punto di vista turistico. Il sindaco ne è consapevole e lo vedo molto predisposto e preparato in questo senso. Vedremo…

E di Thiene che idea si è fatto?

Thiene è frizzante, ci sono tre, quattro manifestazioni che riescono ad attirare migliaia di persone. Eventi fatti bene che Pedemontana sostiene da anni. Ma ripeto, il turista va trattenuto oltre l’evento con strategie mirate a farlo andare in giro per tutto l’Alto Vicentino, dove ci sono paesi altrettanto vivaci, che hanno tanto da offrire sia dal punto di vista paesaggistico, sia da quello enogastronomico.

Ad esempio?
Breganze, Fara, tutta la zona del Torcolato rappresentano delle autentiche eccellenze. Penso anche a Montecchio Precalcino con le sue ville e gli spiedi di quaglia. E ancora, Villaverla, ma anche Carrè, Chiuppano e Zugliano. Lugo, Caltrano con il ‘Formajo nel Pignato’. Guardi, la lista è davvero lunga perchè anche nella Valle dell’Astico ci sono posti stupendi. Ognuno con la propria peculiarità riesce ad essere unico e meritevole di essere esaltato. E’ quello che dobbiamo fare.

Dal modo in cui parla, si sente l’amore per il suo territorio, che sarà certamente il motore più efficace per fare andare lontano Pedemontana Vicentina. Cos’altro metterà nel suo impegno per la promozione turistica del territorio?

La mia esperienza di contatto quotidiano con la gente. Grazie al mio impegno politico in seno all’amministrazione comunale di Montecchio Precalcino, da circa sette anni, lavoro con associazioni di volontariato come i donatori di sangue, con i giovani, con gruppi sportivi. Questo, unito alla voglia di promuovere la bellezza dei luoghi, di cui mi occuperò, sarà quel mix che porterà a mettere in luce un territorio meritevole di esaltazione. Questa miscela promuoverà il turismo.

Natalia Bandiera