La sua voce è provata da quanto sta accadendo al suo compagno di squadra che sta male, che era a capo di una lista, alla quale ora si deve rinunciare. Giulia Scanavin è stata in ospedale a Vicenza per concordare con Christian Azzolin, reduce da un delicato intervento chirurgico, le modalità di comunicazione opportune per annunciare alla città, il ritiro dalla corsa elettorale della lista capeggiata dall’avvocato ed ex consigliere di minoranza Thiene Rinasce. ‘Una decisione che abbiamo concordato perchè non siamo numeri o freddi portatori di voti”, spiega l’unica donna scesa in campo per concorrere alla poltrona di primo cittadino.
‘Senza Azzolin quella lista non sarebbe più la stessa e anche con un altro capolista mi sarebbe sembrato di mancare di rispetto ad una persona, che fa comunque parte della nostra coalizione e sarà in lista con me. Sono stati giorni veramente duri – continua Giulia Scanavin – mi sono affezionata a Christian, ma non conosciamo il percorso clinico del suo problema di salute e abbiamo deciso così’.
Giulia Scanavin qual è il suo stato d’animo in questo momento?
E’ stato un brutto colpo e sembra tutto in salita. Le risparmio alcuni commenti perfidi degli altri candidati e del loro entourage. Ci sono gli incontri nei quartieri, dove mi sto impegnando in questa fase dell’ascolto, che trovo determinante per la risoluzione dei problemi dei thienesi. Se non ascolti non conosci e non puoi aiutare. Ho anche una famiglia.
Cosa le dicono le persone che sta incontrando nella sua sede e durante gli incontri?
Come si sente davanti a questi complimenti?
Onorata. Ascoltare i problemi del prossimo è un privilegio per me, un aspirante amministratore deve partire da quello.
Un altro complimento che le rivolgono è quello di essere la candidata più elegante dei cinque…
Me lo dicono, si. Me lo ha detto domenica scorsa, anche il sindaco Giovanni Casarotto all’evento dei Lions. E dopo ci siamo stretti la mano.
Quindi è pace fatta?
In realtà non abbiamo mai litigato, forse abbiamo discusso e ci siamo detti che l’errore è stato probabilmente quello di non sederci mai attorno ad un tavolo per confrontarci seriamente. E’ vero che abbiamo avuto un piccolo diverbio nei giorni scorsi, ma domenica, quando ci siamo rivisti, lui è stato gentilissimo, mi ha fatto gli auguri per la campagna elettorale, i complimenti per il mio modo di vestire e ci siamo stretti la mano con sincero rispetto.
N.B.