La rievocazione storica 2013 sarà ricordata non solo per la liberazione di Rovereto ma anche per la rivolta dei bar.
Su pressione del consigliere con delega al Turismo Piero De Longhi e di Bepi Restiglian, responsabile organizzativo della rievocazione storica è intervenuta addirittura la Polizia Locale per far rispettare il dictat comunale che impone ai bar di togliere il plateatico da piazza e marciapiedi durante la manifestazione. Un gesto forte che è stato mal digerito dagli esercenti di Thiene che hanno dovuto abbassare il capo davanti ad un ferreo regolamento ma non ci stanno proprio a fare la figura di quelli che se ne stanno a subire in silenzio le scelte di chi secondo loro dovrebbe tutelarli.
‘Posso capire la richiesta di togliere il plateatico domani che c’è la sfilata – ha sottolineato il presidente Ascom Emanuele Cattelan – ma oggi, che di fatto non ci sono manifestazioni e le attività sono ridotte, non ha alcun senso imporre ai bar e agli esercizi commerciali di togliere il plateatico. E’ stata una mossa molto grave, soprattutto considerando il fatto che i commercianti danno un contributo sostanzioso per la realizzazione della manifestazione. Oggi, non c’erano proprio i presupposti per impedire di lavorare a chi sta esercitando il proprio mestiere’.
Sul piede di guerra anche Rosanna Mercurio, titolare del Dolcecaffè: ‘Ho tolto tutto e non serviva proprio. E mi fa soffrire che il mio Comune mi chieda questo perché mi alzo tutte le mattine alle 3.45 senza giorno di risposo per non lasciare senza lavoro i miei collaboratori. Noi commercianti paghiamo quote associative, partecipiamo sempre e siamo sempre disponibili. Io in particolare, in occasioni di manifestazioni in piazza, lascio anche usare i miei bagni. E poi mi chiedo se nei chioschi della rievocazione rispettano il divieto di somministrazione di alcolici ai minori o a chi ha già superato il livello massimo. E’ chiaro – ha concluso – che vogliono far lavorare meno noi per guadagnare con i chioschi loro’.
Anche Luca Fontana, titolare del bar Buzzolan, ha sfoderato l’ascia di guerra. ‘Non c’è dialogo con l’amministrazione. Capisco che la rievocazione porta gente, ma queste giornate servono anche a noi. Fuori ci stanno anche settanta persone per cui il danno economico è importante. La scelta è sicuramente economica, vogliono guadagnare con la vendita dei loro cibi e delle loro bevande e per questo sacrificano noi, che rappresentiamo la certezza della città. E’ assurdo’.
Anche Pierluigi Pianezzola, titolare dell’omonimo esercizio è convinto che oggi non ci fosse proprio motivo per far togliere sedie e tavolini a chi tutti i giorni gestisce con cura e rispetto la sua attività, rappresentando per i cittadini un punto di riferimento, un luogo di aggregazione di qualità e garantendo un servizio.
Tony Conte parla per l’Osteria dal Conte: ‘Siamo sul marciapiede e davanti a noi c’è anche il traffico aperto quindi non ha senso farci togliere tavoli e sedie. Capisco domenica prossima che ci saranno bancarelle e mercato, ma oggi proprio no. Tra l’altro abbiamo anche un arredamento che è in perfetta sintonia con la manifestazione. Sicuramente dietro c’è una scelta economica, evidentemente avranno il loro tornaconto a far lavorare meno noi’.
Alberto Samperi, vicesindaco e assessore al Commercio sull’accaduto ha commentato: ‘Mi rendo conto che la decisione di togliere il plateatico sia indigesta per i commercianti. Forse oggi in effetti si sarebbe potuto trovare un accordo per lasciarli lavorare in pace. La prossima volta farò del mio meglio perché si trovi un accordo in tempo. Mi sento di dire – ha concluso – che in ogni caso è meglio fare una manifestazione di questo tipo piuttosto che non farla, perché la mole di persone che accorrono a Thiene porta sicuramente un po’ di lavoro in più a tutti’.
Abbiamo provato a contattare Bepi Restiglian ed il sindaco Giovanni Casarotto, ma per l’intero pomeriggio, i loro telefoni sono stati spenti.
Anna Bianchini