Ha le idee chiare e un obiettivo specifico: costruire uno stato nuovo di zecca ‘copiando’ chi è già arrivato al top.
Antonio Guadagnini, candidato consigliere regionale con il partito ‘Indipendenza noi Veneto’ e sostenitore del governatore uscente e ricandidato Luca Zaia, si è presentato ufficialmente ieri sera a Thiene in un incontro pubblico che ha messo in luce i punti chiave della sua campagna elettorale.
Al tavolo dei relatori, insieme a Guadagnini, erano seduti Chiara Battistoni, studiosa di analisi economiche e federalismo e Giancarlo Pagliarini, già Senatore e Ministro del Bilancio e della Programma Economica, Professore di revisione contabile all’Università di Parma ed esperto di federalismo.
Al centro della serata un tema su tutti: l’indipendenza della Regione Veneto rispetto al resto dell’Italia e un modello di ispirazione su cui basare la nuova Costutuzione e i capisaldi del programma di costruzione del nuovo paese.
“Bisogna fare tabula rasa del sistema attuale di gestione politica a cui ci siamo abituati – ha commentato Guadagnini – E’ necessario che il Veneto esca dallo Stivale, che è un paese al collasso, perché cambiare i politici non basta più”.
Anche la logica che divide la politica tra ‘destra’ e ‘sinistra’ non funziona più, secondo l’aspirante consigliere che, a chi chiede se il Veneto sarà in grado di arrangiarsi da solo risponde: “Quando il popolo veneto mette le mani su qualcosa, questa cosa migliora. E’ sempre stato così e sempre lo sarà. I veneti sono un popolo di grandi lavoratori, che con il loro sudore hanno costruito un territorio ricco. Una volta che la Regione è uscita dallo stato – ha continuato – e Roma non potrà più raccogliere e distribuire i soldi delle nostre tasse, anche le altre regioni saranno obbligate ad abbandonare l’assistenzialismo al quale si sono abituate e cominceranno a darsi da fare”.
Il modello ‘Svizzera’ è stato portato come esempio per raggiungere una situazione economica e fiscale che permetta al nuovo stato Veneto di nascere e
“Il sistema sanitario veneto è il migliore e con più soldi si migliorerebbe ancora – ha evidenziato Guadagnini – Se trattenessimo i 70 miliardi di euro che versiamo a Roma ogni anno, potremmo tagliare drasticamente le tasse, pagarci le pensioni (insieme alla Lombardia siamo l’unica Regione al momento che ha i conti della previdenza in pareggio e non in perdita), gestire i nostri servizi e non contribuire alla corruzione”.
Guadagnini ha concluso poi con una serie di dati tecnici volti a dimostrare ai cittadini l’importanza di una gestione ‘indipendente’ della Regione.
“Se prendiamo come esempio il Comune di Schio (per Thiene tutti i numeri valgono circa la metà) che conta circa 40mila abitanti – spiega l’appunto – dobbiamo considerare che le tasse pagate ammontano a 400milioni di euro. Le risorse gestite dal Comune sono pari a circa 30milioni, quelle gestite da Roma valgono 110milioni. Alla regione rimangono 100milioni e il residuo fiscale del Comune ammonta a 160milioni. Con il semplice residuo fiscale, Schio potrebbe costruirsi un ospedale nuovo ogni anno contando solo sulle risorse pubbliche ed evitando tutti i problemi causati dalla realizzazione del nuovo ospedale di Santorso”.
Anna Bianchini