“Bene le dimissioni di Renzi, ma ora vadano a casa anche tutti i rappresentanti di categoria che lo hanno appoggiato”.
C’è soddisfazione in casa Lega per l’esito del referendum per la modifica della Costituzione della Repubblica. Ma la soddisfazione non è completa e c’è chi pretende di più.
Non bastano il trionfo della democrazia e le dimissioni del premier Matteo Renzi, additato insieme al ministro per le riforme Maria Elena Boschi come il grande sconfitto dalla stracciante vittoria del ‘no’, per far capire al popolo di essere al suo servizio, servono altri segnali.
Marino Finozzi, consigliere regionale del Carroccio, si aspetta molto, ma molto di più dai ‘grandi’ sostenitori del ‘sì’, che sono usciti sconfitti dal confronto diretto con il popolo italiano, che finalmente dopo anni ha deciso di tornare in massa alle urne per esercitare il suo diritto-dovere di voto.
“Dopo le dimissioni di Renzi, è necessario che si dimettano anche tutti i rappresentanti di categoria che lo hanno appoggiato”. Non ha dubbi Finozzi, che non ha ancora finito di festeggiare la vittoria del ‘no’ caldeggiato dal suo gruppo, che già punta al passo successivo.
“In questo referendum ha trionfato la democrazia – ha commentato – Gli italiani hanno dimostrato di non volersi più far prendere in giro. Hanno dimostrato di sapere chi comanda e non appena hanno avuto la possibilità di dimostrarlo, hanno dato un segnale concreto dicendo ‘no’ a chi voleva imporre qualcosa di non condiviso. Ora anche chi lo ha appoggiato deve prendere atto della stessa sconfitta. Parlo dei rappresentanti di categoria che lo hanno sostenuto – ha concluso – Facciano lo stesso bel gesto del premier e rassegnino le loro dimissioni”.
Anna Bianchini