Tutto sembra tacere, ma la campagna elettorale nella mente di molti è già iniziata. A circa un anno e mezzo dalle prossime amministrative, scatta il toto sindaco e tutto sembra ruotare attorno alla figura di Giovanni Battista Casarotto, che in questo momento, sembra godere dei cosensi del popolo. Ma lui non si sbottona sulla sua eventuale candidatura e alla sua decisione sembrano appese al filo le candidature dei suoi fedelissimi attuali, che non esiterebbero a farsi da parte nel caso il primo cittadino volesse riproporsi per il secondo mandato.
E la Lega di Thiene che fine ha fatto?
Se da un lato l’anno scorso, l’arrivo col botto di Matteo Salvini e la riconferma di Zaia come Governatore del Veneto farebbero pensare ad un entusiasmo leghista con un Carroccio che ha riportato sulla cresta dell’onda un partito che oggi gode di consensi in tutta Italia con un progetto nazionale tutto nuovo, se si pensa al ruolo attuale della Lega thienese, è lapalissiamo il vuoto di tesserati che al di là di qualche volantino e presa di posizione sui profughi, non sono stati in grado di fare altro.
E infine, ci sono il movimento 5 Stelle e quello degli indipendentisti. Il primo ha dimostrato umiltà e tanta voglia di fare, studiando quello che non conosceva e rimanendo fedele a quei cavalli di battaglia che rendono i grillini ancora credibili e ‘puliti’. Gli indipendentisti alternano momenti di baruffa tra loro con teste calde che si sforzano di apparire combattive e desiderose di fare la propria parte per cambiare le cose, ma che poi, all’atto pratico non riescono a mettersi d’accordo. Rimane la grande assenza di un leader che in questo contesto rende forte Gianni Casarotto, che con l’incapacità di organizzarsi da parte dei vari gruppetti ha tutte le carte in regola per candidarsi per il secondo mandato. Manca al momento una figura di spicco come la sua, sia per quel rispetto-paura di oltraggiarlo sfidando l’uomo per bene, che sa farsi amare per il suo essere rassicurante, sia perchè trovare il Valter Orsi della situazione, capace di ribaltare quello che sembra radicato in una Thiene non tanto disponibile al cambiamento, appare come un’impresa impossibile.
Manca ancora un anno e mezzo ed i giochi sono tutti aperti. In assenza di pedine da muovere sulla scacchiera, non resta che attendere qualche colpo di scena.
Natalia Bandiera