Ho atteso tutto il giorno, ho guardato le bacheche di sindaci, assessori e consiglieri dell’Alto Vicentino: a parte l’assessore Giampi Michelusi, che l’ha ricordata con un post sul suo profilo facebook, nessun altro ha avuto una sola parola per la giornata per le persone con disabilità. Eppure, sono tutti bravi a metterci nelle loro liste quando siamo sotto elezioni. Tutti bravi a riempirsi la bocca, per fare breccia nei cuori del popolo e ad utilizzare il tema, per fare capire quanto si è bravi, buoni e sensibili ai temi che riguardano ‘gli ultimi della società’. Lo sfogo è del consigliere comunale di maggioranza di Thiene Umberto D’Anna, che sembra un fiume in piena: ‘Siamo specchietti per le allodole, nei fatti, nessuno ha il coraggio di mettere nel programma propositi che riguardano la disabilità. Lo dimostrano quando non riescono a formulare nemmeno un pensiero ipocrita sui social per ricordarci: eppure siamo tanti, siamo più di quello che pensate, a noi sono legate famiglie e realtà associative. Ma dopo le campagne elettorali, spariamo dalla scena’.
Non provate a fare la domanda al consigliere Umberto D’anna se si candiderà alla prossima tornata di ‘amministrative’ thienesi: diventa un leone ruggente. ‘Stavolta, non mi faccio mettere in lista da chi vuole speculare sulla mia condizione di disabile, l’ho già fatto due volte e volete sapere una cosa? Nemmeno adesso, che sono diventato consigliere, qualcuno ha provato a rendere accessibile il municipio e devo fare una fatica enorme per partecipare alle sedute di consiglio o alle commissioni’.
Vuole dire che Thiene non è accessibile e perfino il Municipio non lo è?
Certo che non è accessibile, basta guardare i gradini alti, i posti auto per disabili fatti malissimo e le numerose barriere architettoniche, che nel 2021 non sono certo segno di civiltà. E si tratta dell’A,b,c, che dovrebbe essere garantito ad un disabile, immaginate le cose più importanti…
Come lo spiega?
Faccio anche l’esempio di Zanè. Si vede che è amministrata da un sindaco disabile, lo si percepisce già all’ingresso del paese. Entrare in carrozzina dentro al Comune non costa fatica. Berti ha fatto un ottimo lavoro e andrebbe clonato.
La sento deluso e amareggiato nei toni che usa…
Non ho più voglia di nascondere la mia delusione e dopo essermi candidato due volte, stavolta, metterò i puntini sulle i qualora qualcuno mi volesse in squadra. Guai, se durante la campagna elettorale ascolterò la parola disabilità non accompagnata da un programma reale, che non si fondi sull’assistenzialismo o sulla pietà. I disabili sono stufi di pietismo e vogliono opportunità, dignità, possibilità di essere protagonisti nonostante i loro limiti. Ma non solo, non è possibile che chi ha un disabile in casa non possa fare conto su un punto di riferimento e debba rivolgersi alle Ulss di competenza, dove si sa, le cose non sono più le stesse e già mancano professionisti per cure e riabilitazione. Invece, gli amministratori pensano che il problema disabilità sia di competenza delle Ulss, ma non dovrebbe essere così. Un Comune, i servizi sociali devono essere costantemente a disposizione dei fragili disabili, come si occupano degli anziani, dei poveri, di chi non ha casa. Se una famiglia non sa più come gestire il disabile, parlo ad esempio dei disturbi mentali, un Comune deve essere a conoscenza delle strutture che diano sollievo alle famiglie. Invece, non è così: i comuni danno dei fondi alle Ulss per i Ceod, ad esempio, e pensano che tutto sarà risolto dalle aziende sanitarie. Ma non possono lavarsi le mani, devono seguire l’iter, devono battere i pugni, studiare soluzioni assieme a psicologi e neuropsichiatri. I disabili e le loro famiglie devono essere seguite dai Comuni. La disabilità non deve essere propaganda elettorale, è un insulto a chi soffre usare questo termine se non lo conosci veramente e se non conosci la disabilità, non puoi lavorare per chi ne è affetto.
Cosa pensa del fatto che in seno al governo ci sia un ministero alla Disabilità?
N. B.
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