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Thiene. In arrivo 4 profughi. L’assessore Fanton: ‘L’accoglienza? Ho seguito le indicazioni del Papa’

E’ tutto pronto a Thiene per l’arrivo di quattro profughi di origine somala ed eritrea. Un’accoglienza che nasce dall’adesione dell’amministrazione comunale al Progetto Oasi, del quale capofila è il Comune di Santorso e al quale aderiscono Schio, Malo, Torrebelvicino, Valli del Pasubio, Chiuppano, Calvene, Carrè, Breganze e l’Ulss 4. E ora, anzi da oltre due mesi,

nell’elenco c’è anche Thiene. L’assessore alla famiglia, Maurizio Fanton, spiega così i motivi dell’adesione: “Ricordo ancora le parole di Papa Francesco dopo l’ultima tragedia dei migranti annegati nel barcone affondato. Il Papa disse: ‘Aprite le porte delle canoniche e accoglieteli’. Vede, io sono un cristiano prestato all’amministrazione. E quelle parole mi rimbombavano nelle orecchie. Così mi sono subito dato da fare ed è nata, in pieno accordo con il Sindaco e la giunta, l’adesione al Progetto Oasi. Abbiamo trovato una casa, l’abbiamo allestita, grazie anche alla generosità dei thienesi che ci hanno aiutati. E ora siamo pronti ad accoglierli”.

L’arrivo dei profughi, tutti con lo status di rifugiati politici, è questione di ore. Andranno ad abitare in un appartamento in via Carducci, un locale che proviene dal lascito Amatori, che nelle disposizioni testamentarie indicava proprio le attività benefiche come destinazione d’uso preferita. “La casa è pronta per ricevere i profughi politici – aveva detto nel marzo scorso il sindaco Gianni Casarotto -.  Quei poveretti perseguitati vivranno con luce, gas e acqua che verranno pagati con i fondi europei elargiti per il Progetto Oasi, in cui entriamo a far parte da quest’anno con orgoglio”. L’assistenza, che oltre all’accoglienza prevede servizi di informazione e di integrazione, durerà 6 mesi. Poi il Comune aiuterà i quattro profughi a trovare un lavoro.

E domani sera (ore 20,45, sala riunioni piazza Chilesotti) si terrà la presentazione del libro di Fiorì Palmeri “Da Lampedusa a Schio, a Thiene, al vicentino: i profughi raccontano”. Sono, appunto, i profughi che raccontano le loro storie. Storie che hanno un comune denominatore: la necessità di fuggire, perché nella loro terra non c’è libertà, perché c’è la guerra, perché perseguitati da ribelli, da filogovernativi, da gruppi etnici nemici e perfino da familiari prepotenti. Una fuga non certo facile perché, intanto, devono procurarsi il denaro per pagare i trafficanti: prima quelli che si avvicendano per fare attraversare l’interminabile deserto, poi quelli che organizzano i viaggi per mare verso Lampedusa. Non facile perché l’attraversamento del deserto significa spesso anche venti giorni sotto il sole cocente del tropico spesso con acqua razionata e con estenuanti fatiche alle quali i più deboli non sopravvivono e vengono abbandonati senza sepoltura. Non facile perché bisogna evitare i posti di blocco alle frontiere e, quando si arriva magari in Libia, ci si trova in mezzo alla guerra civile e a bombardamenti. E poi le difficoltà del mare, le “carrette” sovraccariche, le onde alte che fanno oscillare le imbarcazioni e scaraventano in acqua essere umani che vengono lasciati annegare. Non tutti, ma una buona parte dei protagonisti dei racconti passano attraverso questa odissea.

Nel libro non c’è nulla di inventato, nemmeno nei particolari meno importanti. I racconti scaturiscono da interviste fatte direttamente ai protagonisti, persone che vivono a Schio e dintorni tranne alcune che hanno dovuto lasciare l’Altovicentino perché la crisi in corso ha loro impedito di trovare un lavoro. Il libro narra di come vivevano prima di arrivare nel Vicentino, i motivi della partenza o spesso della fuga, l’attraversamento dei deserti per giungere in Libia ed imbarcarsi su una “carretta del mare”, la traversata del Mediterraneo e lo sbarco, per molti, a Lampedusa.

L’autore, Fiorì Palmeri, ha trascorso i primi 23 anni a Patti, in provincia di Messina e ben 45 a Schio. Per quasi vent’anni è stato collaboratore del quotidiano Il Gazzettino e di altri giornali della provincia di Vicenza. Per due mandati è stato consigliere comunale a Schio e ha ricoperto vari incarichi politici e culturali. Ha insegnato Materie Letterarie nella scuole medie della città. L’ingresso è libero.

di redazione Thiene on line