E’ stato un incontro franco e positivo quello di mercoledì scorso tra le famiglie che usufruiscono dei Nidi comunali e l’Amministrazione Comunale. Un incontro nel corso del quale non sono mancate le osservazioni e le critiche dei genitori, ma importante perché è stato chiarito da parte dell’Amministrazione Comunale che non c’è nessuna volontà di chiusura dei Nidi comunali, quanto invece il loro potenziamento in termini numerici di iscritti, con una gestione meno pubblica e più privata.
Il motivo del dibattito sui nidi è noto: nella situazione attuale del Personale Comunale in servizio ai nidi, tenendo conto di chi andrà in pensione all’inizio del 2015 e di altri che hanno chiesto la mobilità resterebbero 2 educatrici comunali a 35 ore e due a 18 ore settimanali. Fermo restando il blocco delle assunzioni per gli enti locali, è evidente che il Comune si sia trovato nelle condizioni di studiare delle alternative.
In apertura il Sindaco, Giovanni Casarotto, ha voluto subito fugare ogni dubbio in merito alle notizie non corrette in circolazione secondo cui l’Amministrazione Comunale intenderebbe chiudere un nido: “Non è questo l’obiettivo – ha affermato Giovanni Casarotto – quanto invece di ricercare una forma di gestione diversa per uno dei due, meno pubblica, più privata ma con il controllo del Comune”.
E’ ormai da un anno che i Comitati dei genitori e i genitori dei bambini del nido continuano a sollecitare l’Amministrazione Comunale riguardo la destinazione futura del servizio degli asilo nido comunali. Un servizio importante, come precisato anche dagli Amministratori.
“Non si vuole togliere un servizio – ha ribadito Maurizio Fanton, Assessore ai Servizi alla Persona e alla Famiglia – Abbiamo considerato da una parte l’impossibilità per il Comune di assumere personale comunale per il blocco della assunzioni esistenti e dall’altra il fatto che, a tutt’oggi, abbiamo due strutture che potrebbero ospitare dai 100 ai 110 bambini e che in realtà da sempre ne accolgono solo una novantina. Questo ci ha indotto a ricercare altre alternative gestionali, in grado di ottimizzare tutti i posti a disposizione e nello stesso tempo, per quanto possibile, razionalizzare le spese e ampliare il servizio offerto. Ora, approfondendo l’intera problematica, abbiamo visto che una gestione esternalizzata affidata a privati, ma con garanzie
che il Comune pretenderà di avere e che verranno chiaramente indicate nell’avviso di pubblico interesse e nel bando di gara, riteniamo che, ad esempio e diversamente da ora, si possa ampliare l’orario dell’offerta formativa e garantire un servizio ampliato quanto a orario, a ore, o a part time mattutino o pomeridiano, a seconda delle esigenze dei genitori, con un’apertura estesa anche al periodo natalizio e a quello estivo”.
L’obiettivo è dunque raggiungere una maggiore flessibilità nell’orario di servizio, in grado di incontrare maggiormente le esigenze dei papà e delle mamme che lavorano fuori casa e hanno problemi di orario.
All’incontro era presente la Giunta, che ha voluto ringraziare i Comitati dei genitori e le famiglie per il contributo che hanno offerto e che ha permesso all’Amministrazione Comunale di approfondire e maturare alcune tematiche sollevate.
L’Amministrazione Comunale si è impegnata entro i primi mesi dell’anno prossimo a definire la futura gestione dei due nidi, in modo da dare certezza sul servizio a quanti avranno necessità di iscrivere i propri figli a partire dall’anno scolastico 2015/16.
Resta fermo che uno dei due Asili Nido continuerà ad essere gestito in maniera tradizionale dal Comune, attraverso le poche educatrici comunali ancora in servizio e affidando in concessione i posti mancanti in modo da completarne uno, mentre l’altro andrebbe, come si è detto sopra, gestito in modo esternalizzato, sperimentando nuove forme più flessibili di orario.
E’ ovvio che, nel progetto di ristrutturazione del servizio attualmente allo studio, si pensa di avere anche qualche risparmio.
Nelle stime esso risulterà comunque attorno ai 100-150mila euro, tenendo presente che attualmente ogni bambino costa mediamente al Comune circa 5mila euro all’anno, oltre alla quota di partecipazione delle famiglie attraverso la retta e i contributi regionali, questi ultimi progressivamente in calo negli ultimi cinque anni.
Attualmente una novantina di bambini del Nido incidono sul Bilancio Comunale per circa 500mila euro all’anno, a fronte di una spesa per le scuole dell’infanzia, che coprono quasi interamente il servizio dei bambini dai 3 ai 6 anni, che si aggira sui 180mila euro.
Bisogna precisare, a questo proposito, che ad incidere in maniera preponderante sul costo del servizio è il rapporto educatore/bambino, che per il Nido è di 1/8 mentre per la scuola dell’Infanzia è 1/28.
Gli eventuali risparmi ottenuti dal piano di ristrutturazione gestionale dei Nidi verrebbero distribuiti, in prospettiva, anche a favore di un maggior sostegno accordato alle scuole materne e alla scuola primaria.