Il consiglio comunale di Thiene ha votato ieri sera un ordine del giorno per chiedere al Parlamento una celere approvazione di una normativa in materia di “testamento biologico”, cioè di dichiarazione anticipata di volontà in merito alle cure che ciascun cittadino intende o non intende accettare nell’eventualità in cui si dovesse trovare nelle condizioni di incapacità di esprimere tale giudizio perché affetto da malattie o traumatismi.
L’ordine del giorno consiliare verrà inviato al presidente della Repubblica, alle presidenze del Senato e della Camera dei Deputati e a tutti i parlamentari eletti nei collegi del Veneto dopo le recenti elezioni del 24 e 25 febbraio scorso.
L’Ordine del Giorno scaturisce dalla mozione presentata a settembre dal Movimento 5 Stelle per l’Istituzione del Registro di Raccolta dei Testamenti Biologici.
La mancanza di una regolamentazione puntuale, si è detto ieri sera in Consiglio, può essere causa di interpretazioni difformi, come è emerso in alcuni dolorosissimi casi di cronaca, in cui la volontà del soggetto divenuto incapace è stata oggetto di contenziosi giudiziari.
Se quindi da una parte c’è la convinzione che non sia più rinviabile l’approvazione di una legge che disciplini la materia e che occorra dare piena coerente attuazione allo spirito della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina, dall’altra la via seguita da alcuni Comuni, che hanno deliberato e disciplinato essi stessi la materia della raccolta e della custodia delle dichiarazioni anticipate di trattamento medico che ciascun cittadino intenda ricevere o rifiutare nelle situazioni in cui perda la capacità di esprimere una propria volontà attraverso l’istituzione di appositi registri pubblici, va in contrasto con la normativa che individua in materia di “fine vita” l’esclusiva competenza del legislatore nazionale.
La circolare interministeriale (Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Ministero della Salute) del 19 novembre 2010, avente ad oggetto “Registri per la raccolta delle dichiarazioni anticipate di trattamento” precisa al riguardo che l’articolo 117 della Costituzione assegna alla competenza legislativa esclusiva dello Stato in via generale l’ordinamento civile e specificatamente le materie, tra l’altro, di stato civile e anagrafe ed evidenzia che la legge dello Stato è particolarmente necessaria perché vengono implicate anche altre materie, come la tutela della salute, della famiglia e della privacy, nell’ambito delle quali il Comune non può certamente agire in assenza di una disciplina statale che ponga principi e definisca la competenze di vari soggetti pubblici coinvolti.
La stessa Circolare interministeriale ipotizza, nel caso in cui si intenda dar comunque corso ad iniziative volte alla introduzione dei registri per le dichiarazioni anticipate di trattamento, un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore.
L’augurio che i consiglieri hanno formulato così come risulta dal testo approvato ieri, è quello di una legge nazionale che sia rispettosa della dignità e della volontà dell’individuo.
L’Ordine del giorno è stato votato con 14 voti favorevoli e due astenuti.
I due voti astenuti sono quelli del Movimento 5 Stelle che non hanno condiviso un passaggio dell’ordine del giorno.
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