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Samperi-‘Fare per Thiene’: ‘ . Non aprirà nessuna moschea. Non siamo fessi!’

Quello che probabilmente i cittadini thienesi si aspettavano dal primo cittadino, arriva dal vicesindaco in carica Alberto Samperi, che ieri sera ha inviato un comunicato stampa, in cui esce fuori tutto l’uomo di centro destra.

‘In via del Rosario non aprirà nessuna moschea’, esordisce Samperi, che ha deciso di prendere posizione, ammettendo che il progetto per il quale è stato detto Si nel 2014, non corrisponde a quello spuntato fuori in questi giorni. E mentre i suoi colleghi di coalizione si atteggiano a vittime di un complotto inesistente, lui è leale e dichiara di essere stato come  fatto fesso da chi ha fatto intendere che in via del Rosario sarebbe nato un immobile a uso uffici, mentre in realtà, all’interno, sono visibile saloni di preghiera, uno per gli uomini e uno per le donne.

‘Se sarò nella prossima amministrazione comunale, con qualsiasi ruolo, ma anche solo da privato cittadino mi impegnerò formalmente a verificare, una volta aperto all’uso il nuovo edificio in costruzione in via del Rosario, che l’attività prevalente non sia il culto religioso e la preghiera – promette Samperi, che anzichè dare la colpa al prossimo, va al nocciolo della questione – Se così fosse, l’utilizzo dell’immobile non sarebbe conforme ai permessi rilasciati, sarebbe un utilizzo ”abusivo”. In tal caso farò un esposto agli uffici comunali e, se fosse necessario, anche ad altre istituzioni giudiziarie, per verificare la conformità d’uso del fabbricato e, in caso di non conformità, ne chiederò la chiusura.
Per questo dico che lì non potrà aprire nessuna moschea. Perché non è permesso dalla legge e dalle norme del Comune di Thiene. Le regole devono valere per tutti. Qui non c’entrano i musulmani, le regole ci sono per tutti’.
Samperi, a nome della sua lista di Centro Destra Fare per Thiene prosegue: ‘Dopo  giorni di dibattito acceso, il quadro della situazione pare ormai chiaro: l’Associazione “Il Futuro” ha presentato una domanda di permesso di costruire un immobile a destinazione direzionale, quindi per un utilizzo come uffici o sale a servizio delle attività culturali, ludiche e sportive svolte dall’associazione stessa.
Il permesso di costruire è stato correttamente rilasciato sulla base di questo presupposto dichiarato dall’associazione, ovvero che l’attività di culto o preghiera non sarebbe stato prevalente.
Nel caso in cui fosse stato richiesto un permesso di costruire un fabbricato destinato al culto, la domanda sarebbe stata rigettata dagli uffici. Il terreno in questione si trova in zona D, mentre per costruire un luogo di culto, sia esso una moschea, una Chiesa Cristiana, una sala del regno, ecc il terreno avrebbe dovuto essere in zona F, specifica per i servizi e l’uso pubblico.
Vedendo il fabbricato costruito finora ed i rendering appesi all’esterno il dubbio sorge spontaneo. Dove sono gli uffici dichiarati? Ad oggi si vedono due grandi saloni completamente aperti, con immagini di tappeti a terra, che fanno pensare che il nuovo fabbricato possa essere destinato prevalentemente al culto e alla preghiera. Chi ha visitato il cantiere parla di sale di preghiera per gli uomini e una per le donne.
Se l’intento reale di chi sta costruendo l’edificio è quello di fare una moschea, ha sbagliato di grosso perché vorrebbe dire aver cercato di aggirare le norme facendo passare un luogo di culto, non ammesso, per un edificio polivalente per le attività dell’associazione. Siamo buoni ma non fessi’.

di Redazione Altovicentinonline