“Il caso di Roberto Cacco ha creato un gravissimo danno alla città di Thiene. Sarebbe stato opportuno, ma è ancora in tempo, che il Comune si fosse costituito parte civile nel processo”. E’ pronto a presentare una mozione il consigliere di minoranza Christian Azzolin di Liberi a Destra, a poche ore dalla notizia del rinvio a giudizio dell’ex dirigente comunale.
Azzolin si dice stupito e “non capisco perché il Comune non abbia agito per tempo e per vie legali, con lo scopo di tutelare, e dare una ‘ripulita’ all’immagine, alla città sbattuta sui giornali per un grave caso giudiziario”.
“Voglio sperare che questo passo venga fatto al più presto – spiega Azzolin -Perché l’ombra della controversa vicenda di Cacco sparisca per sempre e rimanga un brutto ricordo . Se questo passaggio non dovesse avvenire -continua ancora – l’onta rimarrà ed i thienesi non lo meritano”.
“Se in fase di indagini preliminari era impossibile farlo, adesso gli atti sono pubblici- precisa il consigliere comunale – Come minimo mi aspetto una richiesta di accesso da parte del Comune, che ha il dovere di essere trasparente nei confronti della propria comunità”.
L’argomento Cacco, rinviato a giudizio per tentata induzione indebita dopo l’arresto di tre anni fa con una tangente di 1000 euro in tasca, è sempre stato motivo di scontro in campagna elettorale, tra Azzolin e Casarotto.
Col primo che chiese lumi sul perché il funzionario non fosse stato messo sotto procedimento disciplinare sin dalla notizia dell’arresto, con licenziamento per giusta causa. ” Ciò avrebbe consentito al Comune di accedere agli atti di indagine, già nel corso delle stesse -precisa Azzolin – Invece ci siamo trovati un dipendente che è stato semplicemente trasferito ad altro ufficio, continuando a percepire uno stipendio d’oro di circa 90mila euro, fino alla scadenza dell’incarico e a spese della cittadinanza”.
“Il sindaco adesso si costituisca parte civile – conclude Azzolin – Mettendo in campo tutte le azioni sua disposizione per prendere le distanze da una vicenda che ha scosso la città”.
Paola Viero