Tra pochi giorni Thiene sceglierà chi dovrà guidarla nei prossimi cinque anni. Quali sono i motivi per cui gli elettori dovrebbero riconfermarla come primo cittadino?
Ritengo di aver dato prova di realismo nell’affrontare i problemi e di equilibrio nelle scelte, cercando di programmare e realizzare interventi di opere pubbliche in tutti i quartieri della Città.
I miei obiettivi hanno puntato a migliorare la qualità di vita quotidiana dei miei cittadini. Di tutti i cittadini, ci tengo a precisare: dal giovane all’anziano, dall’imprenditore alla famiglia disagiata, e in tutti i settori.
Ho sentito sempre il bisogno di approfondire, sia con lo studio dei dati sia con il confronto diretto con enti e cittadini, i vari ambiti in cui sono stato chiamato a prendere decisioni importanti e ad assumermene, poi, la responsabilità. Credo che correttezza, onestà, impegno costante siano valori fondamentali, nella vita privata e tanto più in quella pubblica . Aggiungerei anche la mia esperienza e la mia conoscenza della macchina comunale: due punti che ritengo siano di forza per affrontare le difficoltà, oggi sempre più complesse, di un Comune.
Per prima cosa realizzare la nuova palestra in via s. Gaetano e, assieme alla provincia, il terzo stralcio del Liceo. Continuerò nel riassesto della rete stradale e delle piste ciclabili, nella sistemazione degli edifici pubblici in particolare le scuole, Palazzo Cornaggia e Istituto Musicale. Partiranno finalmente gli importanti interventi urbanistici per riqualificare l’area via Dante-ex Comboniani e l’ex Scalo Merci. Per quanto riguarda le mega opere ereditate dalle passate amministrazioni, riprenderanno i lavori del Parco Sud, nel progetto da noi rivisto, più ridotto rispetto a quello faraonico iniziale. Inoltre, la conclusione di interventi condivisi con l’Ater sia in via Chilesotti che in via S. Tommaso, serviranno a dare una significativa risposta al problema della casa. Il prosieguo dell’ammodernamento e dell’implementazione di telecamere per la videosorveglianza e dei varchi elettronici e del prolungamento dell’orario notturno per la Polizia Locale sono altri punti che ho messo nella mia agenda. Infine, l’innovazione, e penso al forte investimento sulla rete di fibra ottica comunale, la posizione baricentrica di Thiene ancor più competitiva grazie all’aeroporto, al futuro prolungamento e collegamento della Nuova Gasparona al casello dell’Autostrada e, mi auguro, il potenziamento della linea ferroviaria. Conto poi molto sulla disponibilità delle associazioni di volontariato a continuare a lavorare assieme e sulla vivacità imprenditoriale, risorse tutte queste che permetteranno a chi governerà Thiene nei prossimi anni di ridisegnare per la Città un ruolo ancora più strategico e di ampio respiro sul territorio.
Quali saranno i punti di forza del suo eventuale secondo mandato?
Certamente l’ascolto dei miei cittadini e la conoscenza di cinque anni di progettazione comunale e dello stato delle cose e dell’azione amministrativa, permetteranno di raccogliere senz’indugi i frutti di quanto largamente seminato, con fatica e cura, finora.
Immaginiamo di scattare tre diverse fotografie alla Città, rispettivamente nel 2007, nel 2012 e nel 2017: come vede Thiene in ciascuno di questi scatti?
Nella foto del 2007 vedo lo “skyline” di Thiene costellato di gru e cantieri edilizi: accanto a opere utili, vedo anche progetti ambiziosissimi che imploderanno in seguito. Nella foto del 2012 la Città si è risvegliata ed è un brusco risveglio: è segnata dagli scheletri di opere incompiute e da cantieri, in alcuni di essi, quelli più grandi, non lavora nessuno, in quelli piccoli le ruspe stanno cementificando ed aprendo la strada a supermercati e condomini; in compenso le strade sono dissestate, il traffico è aumentato, le casse comunali soffrono per il grande indebitamento pubblico e i tagli dei trasferimenti statali e in più i problemi della crisi economica toccano tutti, anche le famiglie. Nel 2017 la città è più vivibile, il decoro urbano è migliorato, molti parchi sono stati risistemati, oltre 5 km di nuovi tratti di piste ciclabili sono stati realizzati e più di 20 Km di strade sono state asfaltate; l’illuminazione pubblica è più efficiente e moderna, sono raddoppiati gli aiuti alle persone e famiglie in difficoltà economica e nuovi servizi sono stati aperti, dal centro diurno per anziani parzialmente non autosufficienti allo Spazio Hub per incentivare l’imprenditoria giovanile, dagli orti sociali allo Sportello Donna, da nuovi spazi per i momenti di svago e musica per i giovani nell’area ex Nordera alle iniziative di Thiene Sport Estate, per favorire attività sportive gratuite aperte a tutti nei parchi cittadini e presso gli impianti sportivi. E altro ancora come il riordino del mercato settimanale.
Partita in sordina, è stata fino a fine maggio una campagna elettorale tranquilla, forse anche troppo. Al contrario, in questi ultimi giorni, si è scatenata, in particolare da parte della Lega e non solo, la strategia della macchina del fango e delle basse insinuazioni contro di me: penso alla presunta moschea che avrei autorizzato e, peggio ancora, tenuta nascosta ai miei cittadini. Fatto abbastanza meschino, soprattutto se si tiene conto che mentre la mia Amministrazione non ha autorizzato nessun centro di culto, chi è andato sui giornali affermando il contrario ha la vera responsabilità di aver autorizzato nel 2005 il trasferimento del centro culturale, che si trovava allora in via Colleoni, in via del Rosario. Ma andiamo per ordine e diciamo come si sono svolti realmente i fatti. Il 27 gennaio 2005 l’Associazione culturale e sportiva Il Futuro acquista l’immobile di via del Rosario: l’immobile ha solo destinazione residenziale. Il 14 settembre 2005 viene approvato il progetto di ristrutturazione dell’edificio con parziale cambio d’uso, da residenziale in direzionale, per le attività dell’associazione, nonostante il parere contrario dell’allora dirigente all’Urbanistica che testualmente così recita “L’edificio per il quale si chiede il cambio di destinazione è situato in via del Rosario ed è compreso in “zona industriale di completamento con completamento delle opere di urbanizzazione” quali la realizzazione di strade e parcheggi di fascia a verde pubblico boscata e della chiusura di via del Rosario per la realizzazione di una pista ciclabile. L’intervento previsto sarebbe ammissibile in zona industriale, ma si ritiene che non sia concedibile nel caso specifico in quanto la finalità della variante urbanistica era quella di creare dei lotti di forma regolare con accesso da nuovi tratti stradali. Confermando la presenza dell’edificio esistente, si verrebbe a compromettere una certa regolarità dell’edificato e si dovrebbe mantenere la possibilità di accesso da via del Rosario che il PRG esclude”. Ciò nonostante il progetto venne approvato!
Questo tipo di struttura, così come venne approvato, può essere assimilato, per fare un paragone, ad un nostro “oratorio”. E cosa si fa all’oratorio oltre ad attività ludico ricreative, sportive e culturali? Si prega come dice la stessa parola “oratorio”. E’ evidente che Schneck sapeva benissimo tutto questo sin dal 2005, quando addirittura forzò la situazione approvando la variazione di destinazione d’uso.
Nel 2014, quando venne presentata la domanda di ampliamento della struttura, nel rispetto degli standard urbanistici e della superficie occupabile, l’Ufficio non poteva far altro che autorizzarla. Tra l’autorizzazione del 2005 e quella del 2014 cambia solo una cosa: l’istruttoria del 2005 ebbe un passaggio in Giunta per il parziale cambio di destinazione d’uso dell’immobile, mentre quella del 2014 non è mai andata al vaglio della Giunta perché l’istruttoria non era più di sua competenza, essendo un ampliamento di uno status già vigente.
Mi domando e chiedo inoltre: se l’autorizzazione all’ampliamento è del 3 marzo 2015 e i lavori nel cantiere durano da molti mesi, possibile che solo ora, a pochi giorni dalle elezioni, viene sollevata la questione?