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Thiene. Asili nido, quale futuro? La preoccupazione dei genitori

Riceviamo e pubblichiamo:

Circa 6 mesi fa, la minaccia di rinunciare alla gestione diretta del nido Arcobaleno è diventata un annuncio: il prossimo settembre l’offerta del nido comunale sarà quasi dimezzata rispetto a tre anni fa. Il Sindaco e la Giunta non vogliono più che si parli di chiusura: dicono che troveranno un gestore privato, che il nido riaprirà ampliando il numero di posti, gli orari e le giornate di apertura, mentre la spesa annua del Comune per i servizi alla prima infanzia si ridurrà di 150 mila euro.

 

Insomma, di questi tempi… un affare! Dicono che le famiglie apprezzeranno, tuttavia ancora nessuno ha saputo offrire spiegazioni credibili di come ciò potrebbe avvenire. Del resto, le risorse umane alle dipendenze del Comune non consentono più di garantire il pieno funzionamento della struttura: non c’è scelta insomma, dicono.

Dopo tanto tempo dedicato invano a promuovere forme di collaborazione fra gli amministratori, le operatrici, gli uffici, i comitati e le famiglie, come rappresentanti dei genitori ci troviamo di fronte ad un evidente difetto di analisi e di programmazione. Ci preoccupa soprattutto la confusione creata dal susseguirsi di ipotesi contraddittorie e argomentazioni superficiali, dal continuo rinvio dei chiarimenti e delle decisioni concrete: non si riesce ancora a vedere una strategia, non c’è un programma scritto, come non c’erano analisi e documenti per valutare la gestione precedente. Siamo tutti chiamati come cittadini a chiedere alla politica maggiori responsabilità rispetto ai servizi che abbiamo, non è chiudendoli che risolviamo i problemi.

Nell’interesse di tutte le famiglie abbiamo posto domande semplici, ricevendo solo risposte vaghe; abbiamo cercato di comprendere, di condividere la responsabilità di un bene collettivo. Il Comune non si è dimostrato abbastanza aperto, né forse i genitori abbastanza interessati. Rimane importante per noi che venga garantito adesso il diritto dei cittadini di conoscere il futuro dell’asilo nido comunale: adesso è nostro diritto sapere se la struttura (e quale) cesserà di essere pubblica; è nostro diritto sapere dalla Giunta quali impegni dismette, quanti soldi disinveste, quali garanzie toglie, quali compiti il Comune non vuole più esercitare. Abbiamo il diritto di ascoltare da chi si assume la responsabilità politica di queste scelte, motivazioni meno banali di quelle esposte finora. È nostro diritto che le spiegazioni non vengano ritrattate, e che non vengano aggiustate in forma anonima sui mezzi di informazione. Ogni politico sa sempre pesare gli errori di chi l’ha preceduto, perciò raramente riconosce quelli che sta per commettere.

 

Per i rappresentanti dei genitori

Anna Capriglione e Irma Rigoni