Un’area fondamentale per garantire la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti, ma anche un’enorme oasi verde bonificata e messa a disposizione degli agricoltori e della collettività.
Tutto questo è il grande bacino d’invaso realizzato a Caldogno sul torrente Timonchio, in prossimità della confluenza con il Bacchiglione. L’opera è stata inaugurata ufficialmente il 9 novembre dal Governatore della Regione Veneto Luca Zaia al termine dei lavori durati tre anni (la prima pietra era stata posata il 23 novembre 2013), per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro. L’invaso, ora completamente operativo, ha una capacità di circa 3,8 milioni di metri cubi e si estende su 104 ettari di territorio.
Per la comunità di Caldogno è un momento storico, per il quale l’ex sindaco e attuale assessore all’urbanistica Marcello Vezzaro assieme ai suoi colleghi di amministrazione si è impegnato con dedizione a partire dalla tragica alluvione del primo novembre 2010: «Siamo soddisfatti e ringraziamo di cuore le istituzioni, i privati e le associazioni di categoria che hanno contribuito a raggiungere questo risultato: il nostro territorio con quest’opera è messo definitivamente in sicurezza dall’eventualità che si possa ripetere un disastro come quello che nessuno di noi potrà mai dimenticare, ricordando in particolare il povero Giuseppe Spigolon che perse la vita nell’alluvione – sottolinea Vezzaro -. Oltre al bacino, abbiamo seguito assieme alla Regione, alla Provincia e al Genio Civile tutta una serie di altri importanti interventi di adeguamento, consolidamento, pulizia dei corsi d’acqua primari e secondari che caratterizzano il nostro territorio».
Non solo sicurezza. L’area dell’invaso, infatti, è stata completamente bonificata, ripulita dai rifiuti e adeguatamente irrigata, permettendo così alle aziende agricole di operare nelle migliori condizioni durante i periodi “ordinari”, quando cioè il bacino non deve essere riempito dalle acque per affrontare e risolvere le situazioni più critiche. Inoltre, un percorso ciclopedonale che sormonta l’argine del Timonchio per 7 chilometri consente a tutti di poter godere di questa vasta e suggestiva area verde.
E si riapre anche la “partita” per l’oasi faunistica Vegre, sito di interesse comunitario a livello europeo: il presidente Zaia, infatti, ha confermato che la Regione intanto interverrà nei circa 7 mila metri quadrati di sua proprietà, mentre il Comune di Caldogno tornerà ad incontrare e sensibilizzare i privati per raggiungere l’accordo sugli espropri che consenta di estendere l’area naturalistica anche nei restanti 8 mila metri quadrati.
«Difendere e valorizzare il territorio è una priorità che rimarrà il caposaldo dell’attività amministrativa anche per gli anni a venire – assicura l’attuale sindaco, Nicola Ferronato -. Ringrazio il mio predecessore che ha seguito con scrupolo e attenzione l’iter di un’opera così complessa e così importante per Caldogno, e non solo».