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‘Se fate insieme, fate meglio’. La Regione Veneto incentiva le unioni dei comuni e di montagna

Roma, 3 mar. (askanews) - "Una riforma del catasto, vera ed efficace, duratura, dovrebbe accompagnarsi a una ricomposizione fondiaria. Dei terreni, oltre che degli immobili. Dovrebbe permettere di rivedere aliquote e accatastamenti, certo, ma anche rendere peculiare le imposizioni fiscali sugli immobili dei territori montani. Molti sono quelli fantasma, ma non perché abusivi, costruiti senza permessi. Perché abbandonati. Lasciati in abbandono, a cadere e a deperire, invasi dai boschi in tanti pezzi di paesi e frazioni di Comuni. Molti immobili sono stati resi ruderi, diruti, togliendo il tetto da parte dei proprietari, quando sono passati, anni fa, dal catasto agricolo a quello edilizio-urbano. Riconoscere la specificità di questi contesti, permettere una ricomposizione, e di agire da parte dei Comuni quando non si rintracciano i proprietari, o quando gli eredi sono venti, trenta e non sanno manco di avere quel pezzetto di immobile condiviso, e dunque lo lasciano in abbandono, è necessario. È urgente". Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, l'Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. "Uncem è pronta a fare delle proposte. Serve dunque una specificità per le aree montane, per gli immobili abitati e per quelli dismessi e in stato di abbandono. Oltre che per la fiscalità locale comunale, negli ultimi anni al centro di riforme non sempre armoniche, non certo sussidiarie tra i diversi livelli istituzionali. Riforma del catasto e riforma fiscale siano strumenti che non dividono le forze politiche, bensì che consentono il dialogo in tutto l'arco costituzionale, con posizioni che si armonizzano per il bene della collettività", conclude.

Con due distinti provvedimenti la giunta regionale del Veneto ha approvato criteri e modalità per assegnare oltre due milioni di euro agli Enti locali che svolgono funzioni fondamentali in forma associata e, in parte, per sostenere le Unioni di Comuni e le Unioni montane nelle spese di funzionamento. A seguito del riparto dei contributi statali regionalizzati, risorse stanziate dallo Stato per il sostegno dell’associazionismo comunale, sono in arrivo ulteriori risorse che potrebbero aggiungersi a quanto destinato finora dalla Regione. “Le Unioni di Comuni sono un tema centrale dell’agenda politica regionale- spiega Francesco Calzavara, assessore al Bilancio- a questi due milioni di euro di contributi si affianca il percorso di adozione del nuovo Piano di riordino territoriale della Regione condiviso con i 563 sindaci del Veneto grazie ai 20 incontri organizzati sul territorio regionale, che ha come obbiettivo non solo un semplice riordino territoriale ma un riassetto complessivo delle competenze e della governance locale”. La gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali è finalizzata, infatti, a superare le difficoltà legate alla frammentazione dei piccoli Comuni, per la razionalizzazione della spesa e per il conseguimento di una maggiore efficienza dei servizi. “Incentivare le Unioni di Comuni e le Unioni montane significa andare oltre alla semplice estensione geografica e pensare, invece, ad un soggetto che abbia la dimensione ideale per programmare e realizzare politiche di area vasta, riconoscendogli un ruolo di supporto alle politiche regionali al fine di assicurare altresì una maggior efficienza nell’erogazione dei servizi alle comunità locali”, prosegue l’assessore.

“Si tratta di far crescere la cultura del ‘fare insieme per fare meglio’, senza dover rinunciare alla propria identità, mettendo a fattor comune le risorse umane e strumentali e di cultura amministrativa di cui ciascun Ente dispone- conclude l’assessore con delega agli Enti locali- l’obiettivo è aumentare il numero di Unioni incentivando, con risorse significative, sia la costituzione di nuove Unioni nell’ambito territoriale adeguato, sia favorire l’ampliamento delle Unioni costituite favorendo l’adesione di nuovi comuni sino al raggiungimento dell’ambito territoriale ottimale”. Nei due provvedimenti adottati dalla giunta, sui quali sono stati acquisiti i pareri del Cal la conferenza delle autonomie locali, e della commissione Consiliare, sono indicati i soggetti destinatari del contributo, i requisiti per ottenerlo, i criteri di attribuzione (tra cui la dimensione demografica associativa, il numero dei Comuni e quello delle funzioni esercitate), l’entità dei contributi. Le richieste del contributo statale “regionalizzato” e ordinario a favore delle Unioni di Comuni e Unioni montane andranno presentate alla Regione entro il 26 luglio 2022. La domanda per l’assegnazione delle risorse regionali destinate alla costituzione, all’avvio e all’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni fondamentali nella forma dell’Unione di Comuni, dell’Unione montana e della Convenzione tra Comuni andrà presentata entro il 3 ottobre