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Il 13 agosto la Giunta della Regione Veneto porterà all’ordine del giorno la proposta di aumento dell’IRAP, una imposta – dichiara la sen. veneta Barbara Guidolin del M5S – che in Veneto potrebbe generare una serie di problemi a catena di tipo economico e sociale.
Il Covid ha letteralmente aggredito le capacità economico-produttive ma le aziende, con sacrifici individuali, hanno iniziato a risollevarsi con grande difficoltà eppure la Giunta Zaia intende riportare in vigore una imposta che colpisce proprio le attività produttive venete.
L’applicazione del’IRAP – prosegue la sen. Guidolin – condannerebbe le imprese a vedere aumentare i loro costi operativi, riducendo la loro competitività con conseguente perdita di mercato e riduzione del personale. Apparirebbe l’ombra della delocalizzazione dell’imprenditoria verso paesi con minore imposizione fiscale.
La cecità fiscale leghista, complici Fratelli d’Italia e Forza Italia che oggi accusa di debolezza il Bilancio regionale, ignora che le piccole e medie imprese operano con margini di profitto più ridotti rispetto alle grandi aziende e, quindi, potrebbero essere particolarmente colpite con conseguente difficoltà nel sostenere i maggiori costi.
Gli effetti dell’introduzione di quella che venne definita “Imposta Rapina” allargherebbe le maglie dei danni, diretti e collaterali, su altri settori economici, come il commercio e i servizi in tutte le provincie del Veneto, che dipendono dalle attività produttive. La diminuzione delle attività economiche provoca l’ulteriore cancrena prevedibile da qualsiasi economista ovvero la riduzione della domanda per beni e servizi, impattando negativamente anche su questi settori.
Ultimi colpi del governo regionale Zaia? L’economia veneta – conclude la sen. Guidolin – non sia presa d’assalto a colpi di imposte.