Attilio Schneck ha tutta l’intenzione di ricandidarsi a Presidente della Provincia di Vicenza. E’ quello che lasciano intendere le chiacchiere di corridoio che in questi giorni si stanno diffondendo tra gli amministratori dei Comuni del Vicentino.
La sua lunga carriera, iniziata come Sindaco di Thiene nel 1997, ha toccato l’apogeo nel 2007, anno in cui, raccogliendo l’eredità di Manuela Dal Lago, si è candidato come Presidente della Provincia e ha vinto le elezioni con più del 60% dei voti, nel periodo che vedeva la Lega Nord imboccare la via di un largo consenso popolare. Nel 2012, storia recente, sciolti Consiglio e Giunta, la Provincia è stata di fatto commissariata, lasciando a Schneck per decreto tutte le funzioni di Presidente, Consiglio e Giunta. E tutto questo in via provvisoria, in attesa delle elezioni dei nuovi organi politici, elezioni che a grandi passi si stanno profilando all’orizzonte, visto che devono essere indette entro il 30 settembre .
Ma, come si dice, fatta la legge, scoperto l’inganno. La fonte normativa più recente in merito, che risale ad aprile 2014, ha trasformato le Province in organi di secondo livello eletti non dai cittadini ma dai Sindaci e dai Consiglieri comunali. Con lo scopo principale di eliminare le indennità degli organi provinciali (visto che non possono essere cumulate due indennità), prevede che il Presidente della provincia sia “scelto tra i sindaci del territorio” tramite il voto degli amministratori comunali in un unico collegio provinciale. Fin qui tutto chiaro, ma da qua in poi il testo di legge si fa ambiguo, poiché per le province in scadenza nel 2014 è prevista anche l’eleggibilità dei consiglieri uscenti sia per la carica di consigliere che per quella di presidente, e non è chiaro se sono comprese o no anche le province commissariate precedentemente come quella di Vicenza. Sembrerebbe di si.
E’ quindi possibile che questa ambiguità della legge possa permettere a Schneck di valutare la sua ricandidatura in Provincia, evento fino a poco tempo fa impensabile. Sempre che i suoi stessi fedelissimi non gli facciano attorno terra bruciata alla luce del recente caso Ftv, che non è stato mandato giù da molti che non hanno affatto gradito la nomina di Leonardi come amministratore unico.
di Redazione Thiene on line