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Schio-Valli. Dieci coop si dissociano dalla ‘condotta’ del Centro di Monselice. ‘Prefetto revochi l’incarico’

Dopo il sopralluogo dei consiglieri di minoranza di Schio ed il polverone mediatico sulle condizioni in cui vivevano i profughi alloggiati a Pian delle Fugazze, che oggi dovrebbero essere trasferiti a Recoaro, escono allo scoperto le cooperative che operano nel vicentino, che non ci stanno ad essere confuse ‘con chi lucra sulla pelle dei più deboli’. Quello che queste cooperative, che si dissociano fermamente dalla ‘condotta discutibile’ della Csfo di Monselice venuta a galla dopo la denuncia del sindaco di Schio e dalla sua opposizione, è che si vada in fondo all’operato di chi percepisce denaro per rendere vivibile l’accoglienza degli immigrati.

‘Prendiamo una decisa posizione contro quanto riportato dai media – fa sapere alla stampa locale il Consorzio Prisma, che si dice indignato da quanto accaduto a Pian delle Fugazze – il Prefetto Soldà deve intervenire per revocare l’incarico alla cooperativa Csfo. La stessa richiesta viene avanzata al primo cittadino di Schio Valter Orsi affinchè si appoggi ‘a realtà locali affidabili’.

Nei giorni scorsi, la responsabile della cooperativa Csfo di Monselice aveva a sua volta inviato una lettera ai media locali per difendersi dalle accuse lanciate da chi aveva visto con i propri occhi le condizioni in cui vivevano i profughi a Pian delle Fugazze . E qui qualcuno anzichè prendersela con chi non può difendersi, dovrebbe prendersela con chi aveva stipulato un contratto e non l’ha rispettato. Perchè se t’impegni a tenere pulito uno stabile e ti intaschi pure i soldi, tu quello stabile lo devi tenere pulito perchè sei pagato per farlo ogni giorno. Qui non c’entra essere accoglienti o meno, qui significa adempiere ad un contratto che hai sottoscritto e ti sei impegnato a mantenere.

Qualche lettore attento, in questi giorni, ci ha fatto notare il profilo facebook della responsabile della cooperativa Csfo di Monselice. Cittadini dell’Alto Vicentino, colpiti da quanto accaduto all’ex Colonia,  che anzichè prendersela con i profughi, che sono l’anello debole della catena, si sono preoccupati di capire di più su chi gestisce un’accoglienza non semplice se non sei preparato professionalmente e non hai un minimo di umanità . Dal profilo facebook della responsabile della cooperativa si evince una sorta di ‘intolleranza agli immigrati’. Legittima e sacrosanta se però, con gli immigrati non lavori e ci guadagni. Legittimo esprimere parere contrario su  un fenomeno contro il quale molti italiani si stanno opponendo fermamente. Ma se sei contrario ideologicamente alla presenza dello straniero sul tuo territorio perchè ci lavori con loro, proponendo la tua professionalità per una integrazione nella quale non credi? E’ come se detestassi gli animali e decidessi di aprire un canile.

Natalia Bandiera