Un gazebo nel centro di Schio in cui tutti i cittadini possano esprimere lamentele e disservizi dell’Ospedale Alto Vicentino di Santorso. L’organizzazione fa capo a La Cordata, il gruppo ‘apartitico’,  che da qualche anno, si batte strenuamente per contestare il project financing del nuovo nosocomio, l’aumento del costo dimolti servizi e le percentuali di proprietà della struttura sanitaria locale che, come dicono i membri del gruppo, “grazie al 50,2% a favore del concessionario è di fatto una clinica privata” travestita da ospedale pubblico.

 

Sabato mattina del 27 settembre e del 25 ottobre, chiunque voglia esprimere contrarietà sulla Sanità locale è invitato a recarsi al gazebo che si troverà in centro a Schio per esprimere il suo pensiero finalmente ad alta voce.

“I Veneti protestano sempre sottovoce – commentano i ragazzi de La Cordata – e il bisbiglio in questa regione è antico, connaturato e raffinato dal tempo. Il nostro comitato riceve quantità enormi di lamentele e sono quei disservizi o costi che non vengono mai gridati, ma semplicemente sussurrati negli atrii del nuovo nosocomio di Santorso, sui marciapiedi, in abitazioni private, nei luoghi pubblici. Lamentele che sono a tutti gli effetti richieste d’aiuto”.

Durante l’inaugurazione del nuovo polo ospedaliero di Santorso, definito di “eccellenza” dalla politica locale, i membri de La Cordata erano stati definiti dal presidente della regione Veneto Luca Zaia dei ‘cialtroni’, in quanto protestavano da oltre 4 ore nella rotonda antistante l’ospedale esibendo uno striscione con scritto ‘Mona, Paga e Tasi!’.

“Mai parole furono più profetiche delle nostre – sottolinea La Cordata in un comunicato stampa – al presidente Zaia volevamo riferire della mancanza di sicurezza dei nuovi pannelli esterni alla facciata, della rimozione delle impalcature in occasione della sua visita e della transennatura con divieto d’accesso il giorno seguente. Volevamo denunciare sia l’aumento del costo dei pasti, saliti dai 5,50 euro del De Lellis agli 11 euro che la Serenissima Ristorazione fa sborsare del nuovo ospedale che l’aumento di tutti i servizi paramedicali che graveranno sulle tasche dei cittadini per i prossimi 24 anni. Per non parlare – continua il gruppo – della riduzione dei ricoveri e della diminuzione delle prestazioni gratuite. E vogliamo anche ricordare a Zaia che con quel contratto di project financing i costi vengono sostenuti dalle casse regionali mentre i profitti vanno a Summano Sanità, proprio quando il bilancio 2013 dell’ULSS 4 è stato negativo per 18 milioni di euro”.

Con l’ennesima accusa alla gestione della costruzione dell’ospedale Alto Vicentino, La Cordata richiama anche l’attenzione di chi gestisce la Sanità veneta a prestare attenzione ai futuri contratti in project financing in quanto “già oggi il 70% del budget di bilancio Veneto va alla sanità per ben 8,3 miliardi di euro e ulteriori aumenti per pagare mutui e servizi da erogare ad altri concessionari (che poi sono sempre i soliti noti) potrebbero creare malcontento nelle persone che saranno costrette a pagare le prestazioni sanitarie”.

La Cordata auspica che l’arresto di Giancarlo Galan e Lia Sartori (rispettivamente ex governatore della regione nonché mente del project financing ed ex europarlamentare nonché compagna di uno dei ‘soliti noti’) farà sortire l’effetto sperato dagli esposti inviati alla Procura di Vicenza, di Venezia e al Presidente della Repubblica.

“Molte voci e molte forze ci spingono a scegliere il cammino della maggiore resistenza – conclude La Cordata – e ci esortano a combattere per una causa popolare giusta. Non vogliamo farci trovare in una patetica minoranza di persone pertanto comunichiamo a tutti i cittadini di buona volontà di esprimere il loro punto di vista ai gazebo che andremo ad allestire a Schio. Ciascuno potrà esprimere liberamente il proprio pensiero non vincolato dall’anestetizzante sicurezza che traspare nel nuovo ospedale di Santorso”.

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