Un’interpellanza presentata in Consiglio Comunale riapre la discussione sul tema del benessere ambientale e della qualità dell’aria. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, con questo atto che sarà discusso nel prossimo Consiglio Comunale del 28 aprile, intende accendere un riflettore sul potenziale contributo che alcune aziende private potrebbero offrire allo sviluppo del teleriscaldamento cittadino, andando oltre le posizioni critiche e ricorrenti assunte in questi anni nei confronti del termovalorizzatore di Cà Capretta da parte dell’amministrazione comunale, alla guida della città da undici anni.
Al centro del testo, la proposta di promuovere uno studio di fattibilità per il recupero del calore di scarto da impianti industriali presenti nel territorio comunale che operano con forni industriali attivi 24 ore su 24. “È un’iniziativa concreta e orientata al futuro – spiega il capogruppo Alex Cioni – ma che non può prescindere dal segnalare una contraddizione evidente dell’amministrazione di Marigo oggi e di Orsi ieri, che sin dal 2014 concentrano la propria attenzione ambientale esclusivamente sul termovalorizzatore, mentre non si è mai spesa con la stessa energia verso altre fonti di emissione potenzialmente rilevanti, come quelle industriali”.
La proposta prende ispirazione dal progetto “Alfa Heat Recovery” di Brescia dove il calore disperso da un’acciaieria viene oggi utilizzato per riscaldare oltre 5.000 famiglie, grazie a un’infrastruttura energetica condivisa tra pubblico e privato.
“Schio ha una zona industriale vasta, due forni industriali attivi H24, oltre a quello del termovalorizzatore AVA, e una rete di teleriscaldamento già operativa – prosegue l’esponente di FdI – eppure manca del tutto una strategia per mettere in rete queste risorse. Il Comune, pur non avendo competenze dirette sugli impianti privati, può farsi promotore di un tavolo tecnico e di uno studio serio in collaborazione con AVA, per capire se e come questo modello può essere replicato anche a Schio.”
Fratelli d’Italia ritiene che il potenziamento della rete, sostenuto anche dal contributo energetico di aziende private, potrebbe permettere di estendere il teleriscaldamento verso la zona industriale di Zanè e le aree residenziali di Marano Vicentino, aumentando l’efficienza complessiva del sistema e riducendo l’uso di fonti energetiche tradizionali.
“Invece di demolire AVA e il suo impianto, quando tutti gli studi accreditati certificano che il suo contributo all’inquinamento dell’aria è contenuto e non determinante – prosegue Cioni – si dovrebbe guardare alla realtà del territorio, ovvero un’area industriale tra le più estese del Nord-Est, dove operano numerose aziende con impianti che generano emissioni significative, come fonderie e cementifici”.
Fratelli d’Italia invita l’amministrazione ad abbandonare approcci ideologici aprendo una fase nuova, fondata su pragmatismo, innovazione e collaborazione. “L’ambiente si tutela anche costruendo reti energetiche intelligenti e con soluzioni reali, non con campagne mirate contro singoli impianti. Se davvero si vuole ridurre l’impatto ambientale di un’area produttiva come la nostra, bisogna guardare al sistema nel suo insieme e costruire alleanze virtuose, anche con le imprese del territorio” – conclude Cioni.
Il testo dell’interpellanza
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