Tutti avrebbero voluto tagliare le tasse, ma questa volta proprio non si può.
Imu, Tasi, Tari e Irpef rimangono invariate a Schio rispetto all’anno scorso e il sindaco Valter Orsi, che dal 2015 aveva iniziato, pur se a piccoli passi, un percorso di tagli alle imposte per dare segnali positivi ai cittadini, ha spiegato perché, per quest’anno, bisogna accontentarsi di un ‘non-aumento’.
“Nel 2015, con Tasi e Imu, il comune ha incassato 4milioni e 263mila euro – ha esordito Orsi – Quest’anno, grazie alle riforme, le imposte versate al comune saranno pari a 1milione 229mila euro e i restanti 3 milioni dovrebbero essere rimborsati dallo stato, ma quanti soldi saranno esattamente lo sapremo ad aprile e se va come in altre occasioni, il rimborso potrebbe non essere del 100%”.
Per questo motivo l’amministrazione non ha potuto fare ‘sconti’ ai cittadini, perché nel caso da Roma arrivasse una brutta sorpresa, Schio non può rischiare di trovarsi in difficoltà nel gestire una coperta troppo corta.
Per il 2016 il comune però sembra avere comunque in saccoccia qualche bel regalo per gli scledensi in difficoltà, visto che i voucher per lavori occasionali passeranno da 50 a 100mila euro e continueranno i contributi a sostegno dei cittadini e della città nel suo complesso. “Abbiamo studiato la situazione del BIM (Bacino Imbrifero Montano) – ha spiegato Orsi – e ci siamo resi conto che fino a oggi i calcoli erano stati fatti nel modo sbagliato. Al comune non spettano 26mila euro l’anno, ma ben 250mila circa. Con questi soldi, visto che dal 2016 ci saranno, si potranno fare parecchie cose, anche perché potremo recuperare anche l’importo relativo agli ultimi 5 anni”.
Non sono comunque mancate le polemiche, in un consiglio comunale dove maggioranza e opposizione rimangono ancora una volta salde su barricate opposte, invocando storiche (forse sarebbe il caso di dire antiche) rivalità tra destra e sinistra.
“La riduzione delle tasse dell’anno scorso porterà, grazie al suo mancato rimborso, un ammanco di 200mila euro alle casse del comune – ha spiegato Giovanni Battistella, capogruppo in consiglio del Pd – Noi non volevamo diminuire le tasse nel 2015 perché era una cifra pro-capite bassa (circa 10 euro) che non avrebbe cambiato la vita di cittadini”.
Orsi però non ha incassato in silenzio: “In poco tempo abbiamo tagliato le spese della macchina comunale di oltre un milione di euro – ha commentato – Se a Roma facessero come a Schio, il governo farebbe presto a rimettere in sesto le cose”.
In una seduta di consiglio animata da un po’ di rancore, nella quale per far capire al rivale tutte le sue colpe sono stati tirati in ballo Silvio Berlusconi, la Lega di Bossi, il Pd di Romano Prodi e il comunismo più rosso, maggioranza e opposizione non sono mai arrivate a stringersi la mano votando all’unanimità.
“E’ scandaloso definire ‘scandalosi’ due modelli di tassazione diversa – ha sottolineato Carlo Cunegato, leader di TesSiamo Schio rispondendo a un’accusa dell’assessore al Bilancio Giancarlo Stefenello che aveva definito ‘scandalosa’ la posizione dell’opposizione sulle imposte – Il modo di applicare le tasse definisce la struttura di un paese e cambia la concezione dello stato. Svezia e Stati Uniti sono diversi nella concezione di sanità e sociale perché hanno una tassazione completamente diversa e se la Svezia ha la sanità gratuita è perché ha una tassazione maggiore”.
Uno scontro tutto sommato alla pari, tra due schieramenti che, notoriamente, la pensano in maniera diversa. A tagliare la testa al toro mettendo una pezza sullo strappo, ci ha pensato il primo cittadino: “Stiamo amministrando bene – ha concluso Orsi – e mi rendo conto che criticarci è davvero difficile”.
Mercoledì prossimo è prevista la discussione sul bilancio.
Anna Bianchini