E’ solo dell’altro giorno la notizia cui manca un’ufficialità di ‘forma’ quella che vedrebbe il noto imprenditore scledense Marcello Cestaro scendere in campo con oltre 7 milioni di euro per acquisire la proprietà dell’ex area Lanerossi, che già si scatenano le prime reazioni politiche.
Un’area storica, simbolo di quella piccola Manchester tutta italiana, che si trova in una zona centrale di Schio tra Via Pasubio e Via Maraschin: un vasta porzione testimone coi suoi resti di un’archeologia industriale di eccellenza che si estende per oltre 125mila metri quadrati e versa in uno stato di degrado dal quale difficilmente senza contribuzioni private si potrebbe elevarsi: lo stesso Sindaco Orsi aveva al proposito annunciato che i crediti vantati nei confronti di Aree Urbane – Srl fallita nell’aprile dell’anno scorso – relativamente a quell’area ammontano attorno ai 2milioni di euro.
Soddisfazione anche dalle parti del Partito Democratico scledense che però non rinuncia a sottolineare come sia mancata una fondamentale capacità progettuale da parte della maggioranza, palesata anche dal poco spazio dedicato alla Fabbrica Alta anche nell’ultimo bilancio approvato: “La notizia è una notizia che dà respiro” – dichiarano Leonardo Dalla Vecchia e Gigi Copiello, rispettivamente capogruppo consiliare e coordinatore del locale circolo PD – “all’area ex Lanerossi, finita in un fallimento e tra i rovi da anni, e alla città di Schio tutta, perché se un imprenditore, un importante imprenditore, investe sulla sua città è un’importante notizia per tutta la città.
Può essere un nuovo inizio, ci sono tutte le condizioni: l’impegno dei privati, l’impegno del pubblico, la cooperazione tra privato e pubblico. Un inizio che speriamo sia colto da tutti.
Spiace dirlo in questo momento – concludono i due esponenti Dem – ma solo l’altra sera, nel bilancio del Comune di Schio c’erano 3 righe su 200 pagine dedicate alla Fabbrica Alta e nessun progetto: per questo, e per altro, abbiamo bocciato il bilancio. Noi comunque ci saremo, con proposte, con la volontà di aprire un confronto alto e largo e con lo stesso metodo usato per il treno. Schio ne ha bisogno e lo merita”.
di Redazione AltoVicentinOnline