“Metodo, trasparenza e basta con i candidati calati dall’alto. E’ tempo di fare le primarie a nostro modo e scegliere in una tavola rotonda il sindaco del Centro-destra”.
Schio Città Capoluogo (Scc) è uscita allo scoperto in vista delle prossime elezioni amministrative ed essendo consapevole delle difficoltà che stanno attraversando i partiti tradizionali del centrodestra rilancia con un cambio di rotta.
“La conflittualità interna ai nostri partiti tradizionali ha minato la credibilità di un intero gruppo che negli anni si è speso con entusiasmo per tenere alta la propria bandiera di appartenenza – commentano all’unisono i membri di Schio Città Capoluogo – per questo riteniamo improrogabile un deciso cambio di rotta che ci faccia uscire dalla palude nella quale questa classe dirigente ci ha trascinati”.
La svolta coinvolge anche Schio, centro in cui Scc vorrebbe sostituirsi all’amministrazione uscente che è al timone ormai da un pezzo e che appartiene alla corrente politica opposta.
“Non si tratta di antipolitica – commentano – ma di prendere atto che la vecchia amministrazione catto-comunista ci ha trascinati in un cul-de-sac. A meno di 4 mesi dal voto pensiamo sia urgente un cambio di prospettiva e una decisa accelerazione”.
Per fare questo Alex Cioni e i suoi hanno pensato di iniziare un percorso di coinvolgimento del ‘popolo di centro-destra’ per trovare tra di loro il candidato ideale a salire nella poltrona di primo cittadino di Schio. Con l’obiettivo dichiarato di mettere in piedi un laboratorio politico e culturale che funga da polo di aggregazione democratica, la proposta di Scc è riunirsi intorno ad una tavola rotonda che chiami a raccolta tutti coloro che sono disposti a metterci la faccia e un po’ del loro tempo per contribuire in prima persona alla costruzione di un percorso di profilo politico e civico di spessore.
Il candidato non sarà scelto con delle vere e proprie primarie come quelle del gruppo antagonista per antonomasia, ma attraverso delle consultazioni che permettano ai cittadini di centro-destra di scegliere il loro rappresentante coinvolgendoli anche nelle motivazioni che sono la linfa vitale per il recupero di un posto di primo piano nella politica locale.
Alex Cioni, Enrico Bandolin, Marco Mondin, Antonio Bonotto, Antonella Berto, Giorgio Bottene, Carlo Zattra, Bruno Marchesini, Sergio Zen, Guido Toniolo, John Maia, Cesare Boschetti, Umberto Frigo e Giampaolo Vicardi non hanno dubbi: “Se riusciremo a declinare con i fatti un metodo di lavoro veramente partecipativo dimostreremo che può esistere anche un altro modo di amministrare la città. La partecipazione non è solo uno slogan, è un fatto concreto. Dobbiamo lavorare sulle idee – concludono – perché solo sulle idee è realisticamente possibile creare le condizioni di un cambiamento che non sia di facciata ma di sostanza”.
di Anna Bianchini