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Schio.Rifiuti pericolosi al depuratore. Il Comune si costituisce parte civile

Il Comune di Schio ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile nella questione dei rifiuti pericolosi che sarebbero stati smaltiti al depuratore di Schio. I fatti contestati risalgono agli anni tra il 2009 e il 2010. La Procura di Venezia sostiene infatti che in quel periodo sarebbero state immesse nel depuratore di Schio oltre tredicimila tonnellate di rifiuti liquidi pericolosi, sostanze non compatibili con i processi di trattamento dell’impianto.

Nel febbraio del 2014 il Comune di Schio aveva ricevuto dal Tribunale di Venezia la notifica con cui il Giudice per le Indagini Preliminari fissava l’udienza per la discussione della richiesta di rinvio a giudizio dei seguenti imputati: Maurizio Zulian, Adelchi Storti, Paolo Marcon, Bruno Marcon, Luca Minella, Angelo Vallortigara, Carlo Masiero, Simona Botti, Antonio Miola. Per i titolari delle aziende che conferiscono i rifiuti e per i delegati della Ambiente Energia srl, società autorizzata a gestire il depuratore di Schio, i capi di imputazione sono, rispettivamente, l’aver falsificato i codici dei rifiuti e il mancato controllo della corrispondenza dei codici ai rifiuti stessi. In questo modo, con più operazioni svoltesi nell’arco di un anno sarebbero stati trattati abusivamente grandi quantitativi di rifiuti non ammissibili, grazie alla documentazione contraffatta. La prima udienza ha avuto luogo il 7 gennaio 2015 e in quell’occasione il Comune di Schio, la Provincia di Vicenza e l’Associazione Medicina Democratica si sono costituiti parte civile, azione che non ha intrapreso invece il Ministero dell’Ambiente, pur essendo, al pari degli altri, parte offesa.   In occasione dell’udienza di discussione del 4 febbraio 2015 gli imputati si sono opposti alla costituzione di parte civile degli enti predetti ma il giudice li ha ammessi, rinviando a giudizio quasi tutti gli imputati.  Il prossimo appuntamento, per il dibattimento pubblico sarà all’udienza del 10 giugno 2015 presso il Tribunale di Vicenza. “Quella del Comune è un’azione dovuta” dichiara il Sindaco di Schio Valter Orsi “in quanto l’impegno preso con i cittadini è quello di muoversi in ogni ambito e con ogni mezzo ogni qualvolta si configureranno situazioni potenzialmente pericolose per il nostro territorio e per la salute pubblica”.