Sei candidati Consigliere Regionale delegati direttamente da 6 candidati Governatore. Confartigianato li ha schierati l’altra sera in un incontro-scontro che aveva l’obiettivo di far conoscere le posizioni e le intenzioni dei vari schieramenti politici che si candidano alla Presidenza della Regione Veneto alle imminenti elezioni.
Sul tavolo dei relatori erano presenti Maurizio Colman, candidato con la Lega Nord, che si è presentato come sostenitore del governatore uscente Luca Zaia e al suo fianco era seduto Rinaldo Verardo, sostenitore di Jacopo Berti nel Movimento 5 Stelle. Claudio Miotto ha messo in luce le idee di Alessandra Moretti del Pd, Lucio Chiavegato quelle di Alessio Morosin di Indipendenza Veneta, Renzo Pietribiasi di Laura di Lucia Coletti di l’Altro Veneto e infine Alessandro Nardello ha tenuto alta la bandiera di Flavio Tosi.
Ma in un baleno i partiti sono passati in secondo piano e al loro posto sono emersi i caratteri dei singoli candidati che, a volte uscendo dall’obbiettivo, hanno chiarito le loro posizioni in merito ai ‘grandi temi’ della Regione.
Impresa, fiscalità, piano casa e infrastrutture sono stati gli argomenti trattati, con posizioni diverse dai candidati che, pur mantenendo una conversazione moderata, non si sono risparmiati frecciatine e battutine al vetriolo.
Dopo il ‘no’ del neo ministro Graziano Delrio, la Valdastico Nord ha tenuto banco e le posizioni si sono spaccate. Dal ‘sì assolutamente’ del leghista Colman e del tosiano Nardello, al ‘no’ secco di Verardo e Pietribiasi. Per Miotto si possono fare solo infrastrutture che colleghino al resto del territorio, con il quale bisogna tassativamente dialogare, mentre per Chiavegato “se il Veneto non si rende indipendente i soldi non ci saranno mai”.
La contrapposizione tra europeisti e indipendentisti è stata evidente fin da subito, complici gli slogan che Lucio Chiavegato ha messo più volte sotto i riflettori riscuotendo una buona dose di applausi. Impresa al centro per tutti i candidati, fiscalità da ridurre con tagli efficaci su spese e su stipendi da top manager in ruoli direzionali di dubbia necessità.
“Politica competente, sburocratizzazione, indirizzi di studio specifici, infrastrutture e welfare” sono fondamentali per il rilancio della Regione Veneto secondo Maurizio Colman, mentre per Claudio Miotto il futuro è fatto di “dialogo con il governo centrale e le regioni limitrofe, perché il Veneto da solo non ce la può fare”.
Di tutt’altro avviso Lucio Chiavegato, l’unico ad essere applaudito più volte durante la serata, che ha esordito dicendo: “Il Veneto si arrangia, basta lasciarlo correre”. Secondo l’indipendentista l’unica possibilità di salvezza per il popolo veneto arriva dal ‘taglio’ con l’Italia. “la politica italiana viene a mungere in Veneto perché solo qui c’è ancora latte – ha commentato amaro Chiavegato – Lo stato è fallito e ci obbliga per legge a fare i donatori di sangue”. Al centro del suo obiettivo qualità della vita, servizi garantiti da una tassazione proporzionata e i paesi nordici, con il loro tenore di vita alto e sano, come fonte di ispirazione. Per Rinaldo Verardo, l’esperto di economia del Movimento 5 Stelle, corruzione e burocrazia devono essere azzerate, mentre le tasse devono calare senza se e senza ma, permettendo alle aziende di lavorare a offrire posti di lavoro.
Secondo Claudio Miotto, l’unico modo per rilanciare il Veneto e la sua economia è quello di far diventare la regione autorevole. “In Italia ogni comune fa quello che vuole – ha spiegato Miotto – serve invece coordinazione da parte dello stato centrale e capacità di relazione con gli altri territori”.
Pietribiasi ha sottolineato che “l’Europa è un paese di banche e non di popoli. Bisogna far ripartire le imprese, usare il sistema del co-working e puntare sulla scuola.
Alessandro Nardello infine, punta lo sviluppo economico sul piano casa, che permetta ai giovani di acquistare e agli imprenditori edili di vendere. “Quando c’erano i soldi l’Italia ha creato una macchina mostruosa. E’ fondamentale ora tagliare i costi di partecipate e sburocratizzare l’apparato statale”.
Il primo incontro di presentazione di alcuni candidati e dei ‘grandi temi’ organizzato da Confartigianato ha registrato una buona presenza di pubblico.
“Pensiamo di meritare un buon governo regionale – ha commentato Nerio Dalla Vecchia, presidente di Confartigianato del mandamento di Schio – Confidiamo di riuscire ad avere un governo che si impegni per uno sviluppo sostenibile e faccia dimenticare la decrescita”.
I saluti finali sono poi toccati ad agostino Bonomo, presidente provinciale di Confartigianato, il quale ha voluto ricordare l’importanza di andare a votare per esercitare il proprio diritto.
Anna Bianchini