“Un’infrastruttura che guarda allo sviluppo quando lo sviluppo giace ormai nel passato”: Questa è la Valdastico Nord secondo Renzo Priante, architetto e consigliere di minoranza a Piovene Rocchette che da tempo si batte contro il prolungamento dell’autostrada A31da Piovene Rocchette a Besenello in provincia di Trento.
“2mila milioni di euro messi dal privato ma che, quando scadrà la concessione alla Società Brescia-Padova, dovranno essere rimborsati dallo stato perché gli incassi quotidiani, grossi per la società dal punto di vista della concessione, in pratica non saranno mai sufficienti a ripagarne i lavori e la manutenzione – ha spiegato Priante – un’autostrada costruita per portare il commercio verso l’Austria proprio quando l’Austria chiede di convertire il trasporto su gomma in trasporto su rotaia. Potenziare le vie per il commercio quando il mercato è saturo e la crisi spinge il mondo al ritorno all’agricoltura e una devastazione di un territorio che ha richiesto 5 generazioni per diventare coltivabile e ora, se ce ne fosse bisogno, non sarebbe in grado di sfamare nemmeno metà della sua popolazione. E ancora, 650mila euro per l’illuminazione, grazie alle decine di chilometri su tunnel e la convinzione di tutti che alla fine il lavoro non si farà”.
Ascoltando Priante qualsiasi sano di mente potrebbe solo dire ‘No alla Valdastico Nord’, perché da ogni punto di vista (economico, politico e ambientale) la spiegazione mette in luce che il tratto Piovene-Besenello fa acqua da tutte le parti.
dalla sommità di alcune montagne della zona per rendersi conto che intorno all’autostrada si è sviluppata una delle zone industriali più all’avanguardia e più potenzialmente potenti del mondo. Roberto Salviato, industriale ed ex rappresentante degli industriali della provincia, sostiene che “se Schio e Thiene avessero la A31 che va a nord, industrie, commercio e artigianato locale avrebbero di fatto una spinta verso i mercati del nord che aiuterebbe a far tornare la possibilità di sviluppo. Per quanto riguarda l’impatto ambientale – ha continuato Salviato – i rappresentanti delle amministrazioni locali dovranno attivarsi per trovare il giusto compromesso e per il discorso economico, bisogna informarsi bene e trovare una soluzione. L’opera secondo me si farà, perché adesso anche Verona e Bassano, che un tempo la ostacolavano per privilegiare con i loro corridoi verso nord (Brennero e Valsugana), ora apprezzano il tratto di strada che permetterebbe loro di evitare il congestionamento delle loro strade. E bisogna ricordare – ha concluso – che l’Università di Trento sta diventando per i giovani della nostra zona un importantissimo centro di formazione di studio”.
E quindi, se il commercio, l’industria e l’artigianato del Nord-Est hanno fatto anni fa dell’Italia la quinta potenza mondiale, con la A31 che arriva a Trento, si potrà tornare agli antichi fasti? C’è chi dice ‘sì’ e c’è chi dice ‘no’, c’è chi sostiene che la storia è destinata a ripetersi e chi dice che ‘nel passato non c’è futuro’.
TesSiamo Schio voleva aprire un dibattito per capire le motivazione che portano alla volontà di far partire definitivamente i lavori o il perché bisogna virare verso l’accantonamento del progetto e all’incontro erano presenti più persone contro che a favore. Ma l’obiettivo è stato raggiunto, perché anche chi non è intervenuto direttamente con il microfono, ha comunque avuto modo di esprimere il suo credo parlando tra la folla. Ora, ognuno è libero di elaborare la sua opinione o di rivolgersi a chi è più esperto nel settore per avere ulteriori delucidazioni, confidando che, per il mondo politico, l’opinione dei cittadini abbia ancora valore.
Anna Bianchini