La ex Lanerossi di Schio alla ribalta per Imu pagata al 50% sui capannoni dichiarati inagibili e ora la proprietaria Immobili e Partecipazioni dovrà versare migliaia di euro di arretrati al Comune.
Ci aveva visto giusto il consigliere comunale di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio Alex Cioni, che lo scorso luglio aveva richiesto, con una mozione al sindaco Valter Orsi, di verificare le aliquote Imu a cui è sottoposta l’area e l’effettiva inagibilità dei capannoni, condizione che ha garantito ai proprietari un taglio del 50% della tassa sugli immobili dal 2017.
Ad insospettire il consigliere, il fatto che nei capannoni fossero state fotografate automobili in deposito, situazione in netto contrasto con l’autocertificazione di inagibilità presentata per ottenere la riduzione sulla tassa sugli immobili.
“Eravamo venuti a conoscenza che una parte di quei capannoni sono utilizzati come deposito per qualche centinaia di auto nuove – aveva spiegato Cioni – Agli atti però si trova un’autocertificazione con cui si dichiara l’inagibilità degli edifici”.
Un sacco di soldi, sui quali aveva messo gli occhi il consigliere comunale con l’intenzione di farli rientrare nelle casse comunali a favore dei cittadini.
“Dal nostro controllo subito emerso che i capannoni venivano utilizzati come autorimessa, quindi in palese violazione delle normative vigenti – ha dichiarato Cioni – Ma la questione non è del tutto chiarita e sto preparando una nuova interrogazione, poiché ci sono due capannoni nell’area e la verifica è stata fatta solo su uno, inoltre manca la risposta sulla certificazione antincendio. Inoltre, ora mi viene risposto che esiste una certificazione di inagibilità presentata dalla proprietà nel 2017 ma quando l’ho chiesta quattro mesi fa mi è stato risposto che non esisteva, in quanto è sufficiente un atto notorio che in sostanza altro non è che un’autocertificazione. Oltre questo aspetto tutt’altro che secondario, non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito all’altro capannone che avevamo segnalato nella mozione, così per quanto riguarda la certificazione antincendio. E’ singolare poi che dopo quanto successo il Comune si sia fidato di una documentazione fotografica come testimonianza dello sgombero del capannone”.
“Il consigliere Cioni ha operato bene a favore dei cittadini tutti – ha commentato il sindaco Orsi – La questione edilizia è stata risolta, rimane aperta quella economica. E’ stato avviato il procedimento tributario al fine di recuperare la differenza dell’imposta municipale propria Imu e della tassa sui servizi indivisibili Tasi, dovuta per aver indebitamente usufruito della riduzione del 50% della tariffa agevolata per inagibilità dell’immobile. Oltre alla differenza d’imposta sono stati applicati gli interessi di mora per omesso parziale versamento e le sanzioni previste dalle norme vigenti in materia. La Polizia Locale ha accertato che la titolarità dei veicoli ubicati nel capannone, ma non abbiamo ancora ricevuto la risposta in merito alla certificazione antincendio. L’immobile è stato sgomberato”.
Orsi ha espresso apprezzamento per la mozione presentata da Cioni. Mozione che aveva riscosso voto positivo unanime, ma che ha avuto un esito costruttivo per il Comune. “Il consigliere ha dimostrato di essersi dovutamente informato sulla questione – ha sottolineato Orsi – Invito anche i cittadini, che sono nella condizione di aver riscontrato irregolarità, di segnalarle”.
A.B.