Polemiche a Folgaria nel giorno di Ferragosto in occasione della celebrazione del 72esimo anniversario dell’eccidio di Malga Zonta.
Protagonista suo malgrado anche Valter Orsi, sindaco di Schio, contestato con fischi e offese da una decina di suoi detrattori, che hanno colto l’occasione per manifestargli il loro dissenso per aver chiesto e ottenuto dal ministero della Difesa la revoca della medaglia della Liberazione consegnata al partigiano Valentino ‘Teppa’ Bortoloso.
Una cerimonia iniziata già intensamente, con Walter Forrer, sindaco di Folgaria, che ha criticato la ricostruzione storica dei fatti e l’uso strumentale delle cerimonie tenute negli ultimi anni. Un discorso che non è piaciuto a Alessandro Olivi, vicepresidente della giunta provinciale di Trento ed esponente del Pd, che ha attaccato il primo cittadino padrone di casa anche sul tema dell’immigrazione, invitandolo a “non nascondere la testa per calcoli legati al turismo e a dare piuttosto accoglienza”.
Battibecchi politici, nonostante la giornata fosse a tema puramente storico. A Malga Zonta infatti morirono quattordici partigiani e tre malgari, uccisi
dai nazifascisti il 12 agosto 1944 a Passo Coe, al confine tra Trentino e Veneto.
Polemiche che hanno coinvolto anche Valter Orsi, al quale gli insulti erano stati comunque preannunciati.
“Avevo avuto notizie che ci sarebbero state alcune persone venute appositamente per fischiarmi – ha commentato il sindaco di Schio –
Nessun problema per il primo cittadino di Schio, che ha continuato il suo intervento.
“I valori della democrazia sono stati costruiti con il sangue delle persone che oggi
E poco importa se anche Mario Faggion, a nome di Anpi provinciale, è intervenuto a dare sostegno al valore del Patto di Concordia Civica, i detrattori di Orsi non hanno sentito ragioni e hanno fischiato pure lui.
“In pratica questi ragazzi volevano solo il loro quarto d’ora di celebrità – ha concluso Orsi – E lo testimonia il fatto che dopo circa 10 minuti dagli interventi se ne sono andati, senza assistere alla Messa e senza rendere omaggio alle vittime dell’eccidio di Malga Zonta”.
Anna Bianchini