È audace e lungimirante il progetto che il gruppo “Noi Cittadini” ha in mente per la città di Schio. L’idea, presentata stamattina in una conferenza stampa colloquiale ed esplicativa, è quella di coinvolgere tutta la comunità con un programma volto alla crescita economica e sociale, attuabile – secondo il movimento – proprio grazie ad una “moneta locale”, da adottare in parallelo all’euro.
Un vero e proprio schema, quello presentato dal gruppo, che ricollega tutta una serie di servizi e opportunità per la città, tenendo come perno fisso un unico obiettivo: risollevare il sistema produttivo del territorio. 5 i milioni di euro individuati, sulla base di una stima media tratta dal bilancio consuntivo comunale, per poter dare via all’innovativo progetto. Il 15% della cifra – circa 750 mila euro – andrebbe ridistribuito sotto forma di “moneta locale”, spendibile all’interno degli esercizi commerciali (ma non solo) del territorio aderenti all’iniziativa.
Un “patto di comunità”, lo definisce Valter Orsi, grazie al quale molte risorse dell’amministrazione pubblica potrebbero essere reinvestite per il bene della città e dei cittadini. “Non si pensa certamente di sostituire l’euro. Si tratterebbe di una moneta complementare, stabilita in percentuale e gestita e controllata dall’amministrazione centrale, grazie alla quale si incentiverebbe la gente a spendere i soldi sul proprio territorio”, sostiene Orsi. “Alla base di questa idea c’è un vero senso di comunità. I 750 mila euro in moneta locale rappresenterebbero di fatto una riduzione del patto di stabilità: l’amministrazione potrebbe andare a ridurre l’imposizione fiscale, oppure utilizzare i soldi per lavori socialmente utili, coinvolgendo le persone più in difficoltà. Lavori socialmente utili che andrebbero ad alleggerire i costi dei servizi sociali del comune. Meno servizi sociali significherebbe meno necessità di denaro per le casse comunali. Denaro che potrebbe essere riversato per altri lavori socialmente utili, o per incrementare il bilancio del comune, favorendo ad esempio la diminuzione dell’IMU anche per le attività commerciali”.
Alessandro Maculan, 25 anni, che ha seguito attentamente il progetto della moneta locale, riporta numerosi esempi a riguardo, anche italiani, tutti scaturiti da circostanze economiche di crisi profonda. Poi spiega come dovrebbe funzionare la “nuova moneta” a Schio: “si tratta di fissare una percentuale di sconto sul prezzo di vendita dei prodotti (dal 15 al 30%), da pagare esclusivamente tramite moneta locale. Chi si iscrive aderendo alla proposta – fondamentalmente detentori di partita IVA – riceve una percentuale di monete locali, che potrà spendere all’interno degli esercizi aderenti del territorio”.
I vantaggi, secondo Noi Cittadini, sarebbero immediati e visibili: “si ancorerebbe l’economia al territorio, scongiurando il rischio che le persone vadano a fare la spesa nei lontani centri commerciali. Il commerciante avrebbe il modo di fidelizzare i suoi clienti, trovandone anche di nuovi e inserendoli nel proprio circuito. Ci sarebbe una vistosa riduzione dei prezzi di vendita dei prodotti, che verrebbero così coperti dalla percentuale in moneta locale. Il commerciante, oltretutto, non opererebbe solo uno sconto, ma entrerebbe in possesso di monete locali a sua volta, acquisendo la possibilità di spenderle”, chiarisce Maculan. “Ci sono casi in cui l’amministrazione stessa ha incentivato addirittura i pagamenti verso il pubblico attraverso la moneta locale, come accade nel IV° municipio di Roma. Si tratta, secondo noi, di un valore aggiunto per l’intera comunità, che deve però essere implementato da una serie di politiche di supporto da parte dell’amministrazione locale”.
Il progetto, sostenuto da un accurato studio da parte di alcuni membri del movimento, rispetterebbe appieno tutte le normative e le leggi vigenti, risultando pienamente attuabile. Per i commercianti l’uso della moneta non rappresenterebbe reddito, essendo essa intesa proprio come un sconto, quindi non dichiarabile né tassabile. Ci sarebbe anche la possibilità che la “valuta” fosse interamente elettronica, agevolandone probabilmente l’uso.
“Questo progetto è scaturito dal frutto di un gruppo di lavoro che ha davvero messo al primo posto il bene della propria città. Confidiamo nella partecipazione attiva di tutte le forze chiamate in campo dalla nostra proposta”, conclude Orsi. “Crediamo che oggi, anche a distanza di un anno dalle elezioni comunali, l’amministrazione potrebbe prendere spunto da questo disegno. Auspichiamo un tavolo di discussione seria e costruttiva, perché se c’è la volontà le cose si fanno, altrimenti, come è già successo in passato, si accaparrano mille scuse per non farle”.
Alessandro Mafrica
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