Passo indietro del prefetto Eugenio Soldà che solo poche ore fa aveva ipotizzato di sistemare nuovi profughi nell’ex ospedale De Lellis di Schio, struttura di proprietà della Ulss 4.

 

Al sindaco Valter Orsi, convocato urgentemente a colloquio nella sede della prefettura ieri mattina, Soldà ha comunicato che non sarebbe andato oltre, dato il secco ‘no’ del direttore generale Daniela Carraro (la struttura non è a norma con i criteri antisismici richiesti) e la netta presa di posizione del Governatore Luca Zaia.

 

A detta del Primo cittadino di Schio il prefetto era molto meravigliato di come il caso si fosse gonfiato in una sola giornata e delle proteste accese che ne erano venute da più fronti. ‘Sono convinto che è anche grazie a tutto questo fermento – ha ammesso Orsi – che siamo riusciti a bloccarlo’.

 

La paura era quella che, in una struttura dalla capienza importante come quella dell’ex ospedale, alle prime decine di profughi se ne sarebbero aggiunte presto altre, tanto da renderlo di fatto una specie di centro di smistamento profughi per tutto l’Altovicentino. ‘Centinaia di profughi nell’ex ospedale – ha continuato Orsi – che vivrebbero in stanze affiancate a locali ancora usati a fini sanitari non è certo il posto ideale per chi viene a curarsi’.

 

E se al momento il primo cittadino può tirare un sospiro di sollievo la preoccupazione è sempre in agguato. ‘Sono giorni di crescente emergenza – ha concluso Orsi rammaricato – e adesso che hanno messo gli occhi su questa struttura non possiamo proprio abbassare la guardia’.

 

Ma.Bo.

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