A Schio il braccio di ferro è tra Cristina Marigo e Cristiano Eberle, ma qualcuno sottovaluta il risultato che farà all’urna Fratelli d’Italia, il partito della leader di Governo, che trascina ed è in cima alle statistiche italiane. A ricordare quel 27% decretato dal partito alle ultime elezioni politiche proprio a Schio, è Vicenzo Forte, responsabile organizzativo per la provincia di Vicenza, componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, romano di origini e amico di Giorgia Meloni, con cui ha condiviso gli anni di militanza in prima fila del movimento giovanile.

In questi giorni, Forte ed il coordinatore provinciale Silvio Giovine stanno lavorando nei comuni che andranno al voto e stanno sostenendo il prescelto per Schio Alex Cioni in cui ripongono una fiducia immensa. Per lui stanno arrivando in provincia i leader di partito, dal sottosegretario Giovanni Donzelli al ministro Urso. Personaggi che fanno capire la differenza del fare campagna elettorale con la “civica” e con un partito come Fratelli d’Italia. Su questo argomento, Vincenzo Forte ha le idee chiare e non ha peli sulla lingua: “Va bene il ‘civismo’ nei piccoli paesi, quelli sotto i 15mila abitanti, ma un sindaco che deve dialogare istituzionalmente ha bisogno di punti di riferimento di partito affinchè le sue istanze, quello di cui ha bisogno, vengano presi in carico dal collega con la stessa tessera che se ce n’è bisogno, porterà la questione fino a Roma. Ci si riempie la bocca con questa parola “civico”, ma andiamo a vedere il curriculum di certi candidati che corrono per Cristina Marigo: sono leghisti con la tessera, che l’hanno abbandonata qualche settimana fa per  puro opportunismo. Ora si definiscono civici e pensano di essere credibili? Ma poi, ammesso che un candidato sindaco sia veramente civico, e ce ne sono nei comuni che vanno al voto, quando diventerai primo cittadino dovrai per forza dialogare con i partiti”.

Riconosce però, che Fratelli d’Italia, rispetto al consenso nazionale, nell’Alto Vicentino, in questi anni non si è saputo radicare? Basta guardare anche Thiene…

Ci sono stati dei problemi tra militanti, che a volte non si rendono conto che fare parte di una squadra significa dover superare i litigi, i pettegolezzi, i malumori che in qualsiasi gruppo nascono, ma non dovrebbero toccare l’attività politica. Nell’Alto Vicentino sono stati la causa della mancanza di quel coagulante che ci ha impedito di creare una  massa di partito che io e Giovine vogliamo creare per fare la parte del leone a tutte le altre elezioni. Data la forza del partito non si può fare d’appoggio, ma si deve avere un candidato sindaco, come stiamo facendo a Schio con Alex Cioni. Alex in questi anni, credo sia stato il migliore oppositore di Valter Orsi, è stato lineare e coerente, votando anche provvedimenti della maggioranza se li riteneva un beneficio per la città. Questa candidatura se l’è meritata e la mia presenza nella sua lista è “di servizio”, a sigillo della fiducia del partito nei suoi confronti.

Però, Lei sa che qualcuno al nome di Alex Cioni storce il naso per degli episodi di attività politica estremisti?

Io lo frequento e onestamente, non ho mai sentito con le mie orecchie frasi dai contenuti estremisti. Credo che da giovani si hanno dei fermenti, che poi con l’età trovano la maturazione e l’equilibrio delle idee. Penso che questo accada a destra e a sinistra, ma le posso assicurare che al di là delle accuse a Cioni o al partito, Giorgia Meloni è molto chiara in questo: Fratelli d’Italia è un partito che allo scontro preferisce il confronto e che alle divisioni predilige le alleanze. Abbiamo cercato di farlo anche a Schio in tutti i modi, non solo con chi aveva la stessa tessera, ma era vicino per idee. Ma non c’è stato verso… E poi, se si riferisce all’accusa di fascismo, mi viene da ridere perchè ormai tutti quelli che non la pensano in un certo modo sono additati di un fascismo, che, per fortuna, non esiste più da moltissimo tempo.

Ballottaggio tra Marigo ed Eberle: a chi darete appoggio? 

Intanto stiamo a guardare quello che succede e non facciamo previsioni, siamo concentrati su quello che sta realizzando Fratelli d’Italia in questi giorni. Ricordo il momento della raccolta delle firme a supporto della lista: meno di 24 ore e ne avevamo 280. Per non parlare di chi si ferma nel nostro gazebo e ci esprime l’in bocca al lupo assicurandoci quel voto che non darà mai a grillini travestiti da civici, a liste fatte di persone che ondeggiano  dalla destra leghista alla sinistra più estrema. Ma come fanno ? In mezzo a questa confusione, a questi minestroni e a questo miscuglio di persone incoerenti, credo che il cittadino medio darà la preferenza a chi non sventola come una bandiera durante la tempesta.

Caspita, mi sta descrivendo un opportunismo politico da brividi e senza il minimo pudore…

Ma vede, questo degrado politico è quello che crea l’astensionismo.  Giorgia Meloni piace proprio perchè non è nulla di quanto le ho descritto prima,  di chi fa politica invece, per opportunismo. Io conosco Giorgia Meloni da quando era un’appassionata ragazza della Garbatella, si faceva rispettare e quello che me la fa ammirare è quel rispetto che ha da parte dei militanti tutti. Lei non è solo un capo, è un leader che si è guadagnata la stima negli anni e anche rischiando. Basti pensare a quando ha creato il partito. Ritornando alla coerenza delle idee, mi creda se le dico che il nostro Presidente del Consiglio governa l’Italia con gli stessi valori e principi che hanno caratterizzato la sua attività politica quando era una ragazzina che sapeva avere il coraggio delle idee. Ad ogni costo, anche quando poteva rischiare tutto.  Lo ha sempre avuto, non ha mai indossato una maschera ed è una donna forte che ha saputo affermare i suoi valori.

N.B.

 

 

 

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