‘La proposta – spiega Andrea Dalla Vecchia, capogruppo leghista – è a livello regionale, non vale solo per Schio. E’ un concetto che la sta portando avanti in tutti i Comuni nei quali ha una rappresentanza che può perorarne la causa’.
E’ notorio che il Carroccio abbia tra i punti chiave proposte che privilegino i territori del nord, identificati come la parte produttiva ed economicamente solida dell’Italia intera.
‘La comunità veneta – spiegano in un comunicato i leghisti di Schio Andrea Dalla Vecchia, Alessandro Gori e Mario Pegoraro – è mortificata dall’attuale assetto istituzionale, nazionale e costituzionale, nonostante il nuovo Statuto approvato a seguito della riforma del titolo V° della Costituzione. Le attività economiche e le condizioni di vita dei cittadini risentono in modo negativo della contiguità con Regione e Province autonome che godono di maggiore autonomia finanziaria rispetto al Veneto, soprattutto in virtù delle diverse e più alte percentuali di compartecipazione ai tributi erariali’.
I 3 leghisti scledensi puntano il faro anche sulle nuove abitudini dei cittadini e delle aziende dislocati nei territori di confine di fare le valigie, scavalcare il limite territoriale e migrare verso lidi economicamente più attraenti e sicuri.
‘Il regime differenziato – spiegano – sta determinando un sempre più accentuato e perverso fenomeno di migrazione dei Comuni confinanti verso la Regione e le province speciali (ad esempio Cortina d’Ampezzo o Livinallongo) provocando un’inaccettabile lacerazione del tessuto economico, ma anche sociale e culturale dei territori regionali di confine. Il vigente assetto istituzionale nazionale, improntato al regionalismo, non è in grado di superare la disparità con i sistemi finanziari delle Regioni limitrofe’.
Per Dalla Vecchia, Gori e Pegoraro ‘La comunità Veneta ha il diritto garantito anche dall’ordinamento positivo internazionale e Italiano, di coinvolgere i propri membri mediante referendum consultivo a determinare il grado di autonomia più soddisfacente per le proprie necessità, tenuto conto delle peculiarità dell’insieme dei cittadini che possono rivendicare la qualifica di Popolo Veneto, definito nell’articolo 1 della legge statutaria. Inoltre – concludono – la forma più consona di ordinamento statuale per i Veneti è diversa rispetto a quella attuale, per garantire e assicurare il massimo grado di autonomia’.
Visto che la legge prevede che un popolo per autodeterminarsi debba sottoporre la proposta a referendum consultivo, il Carroccio di Schio ha sottoposto al Sindaco Luigi Dalla Via e al Presidente del Consiglio Comunale Luciano De Zen, di prendere in seria considerazione la loro proposta ed attivarsi con ogni risorsa a disposizione per avviare urgentemente con le Istituzioni dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite le relazioni istituzionali che garantiscano l’indizione di una consultazione referendaria al fine di accertare la volontà della Comunità del Popolo veneto di autodeterminarsi’.
A.Bia.
