Non sono tutti uguali e fare di tutta un’erba un fascio, oltre che poco utile, suona anche piuttosto scorretto. E’ un po’ questo il messaggio della politica scledense in risposta al Sindaco di Schio Valter Orsi dopo la sua intervista in cui non ha risparmiato critiche alla lontananza dei partiti dal territorio oltre che evidenziando l’incapacità e forse il disinteresse degli stessi di ‘leggere’ i veri bisogni di comunità lasciate sole in mano a Sindaci che spesso, benchè in prima fila, non avrebbero neanche gli strumenti per intervenire come vorrebbero. Un appello ‘urbi et orbi’ ai candidati locali a farsi vivi, magari documentandosi opportunamente sulle istanze più pressanti che, nei migliori auspici, dovrebbero poi trovare udienza nei palazzi romani.
Le posizioni
Gigi Copiello, coordinatore PD Schio: ‘Presenti sul territorio e non da adesso’
Il Sindaco Orsi sa come tutti che Draghi è stato mandato a casa da Salvini, Berlusconi e Conte, all’opposizione c’è sempre stata la Meloni e per quel che conta il Fratoianni. Calenda stava a Bruxelles. Nel fascio d’erba non ci sono né Letta né Renzi né la Bonino. Nel nostro territorio l’evidenza, la cronaca e i fatti raccontano, per il PD di Schio: a novembre dello scorso anno abbiamo avuto il Governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini ad aprile di quest’anno l’ex ministra dei trasporti Paola De Micheli, sulla linea ferroviaria Schio-Vicenza e sul sovrappasso, amaggio il ministro Orlando e la consigliera del ministro Bianchi Cristina Grieco, sul nostro progetto di alternanza scuola-lavoro. Senza contare chi c’è sempre come il capogruppo in Regione Giacomo Possamai, specie sul convegno sulla sanità a giugno: e mica sono state e sono passerelle. Bonaccini tornerà dopo le elezioni, per dare seguito al gemellaggio che abbiamo realizzato col PD di Sassuolo, Paola De Micheli ha preso impegni precisi sulla linea ferroviaria e Giacomo Possamai sempre sulla ferrovia e pure sulla sanità.
Infine, sui nostri candidati al Parlamento: dalle nostre parti non hanno nemmeno bisogno di presentazioni. Giulia Andrian e Sandro Maculan, da anni, mettendo tempo, passione e competenza sono impegnati sui temi della sanità, della scuola, dell’ambiente. Giulia e Sandro collaborano con tutti, cittadini e primi cittadini. Di ogni colore, se serve a risolvere i problemi. Questo siamo un Partito fatto di persone, un partito aperto alle idee, un partito impegnato sulle questioni, grandi e piccole.
Alex Cioni, capogruppo di SchioCittà Capoluogo: ‘Su Draghi Orsi sbaglia: Ha abbandonato lui la barca’
Draghi non è stato licenziato, si è di fatto congedato da solo dalle sue responsabilità. Altrimenti non sarebbe intervenuto in parlamento con quei toni categorici che hanno messo al muro le forze politiche della maggioranza che lo sostenevano: “o fate quello che dico io o fate da soli” disse in sostanza il presidente del consiglio. La realtà quindi è un’altra. Draghi ha scelto coscientemente di abbandonare la nave nella tempesta scaricando il peso dei problemi a chi verrà dopo di lui. Altro che statista come viene definito dai rampolli dei circoli confindustriali italici.
Orsi ha indubbiamente ragione invece nell’evidenziare i problemi che gli amministratori locali dei comuni sono chiamati ad affrontare puntando il dito su quei politici del territorio che una volta diventati onorevoli deputati e senatori se ne sono perse le tracce. Mi unisco quindi all’appello del sindaco rivolgendomi a coloro che tra un mese saranno eletti in parlamento affinché i parlamentari ricoprano pienamente il ruolo che sono chiamati a rappresentare mettendosi interamente a disposizione del territorio dal quale provengono.
Torno infine su Draghi menzionando le parole dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: “È un vile, un vile affarista non si può nominare presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana. E male, molto male, io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi, male molto male. È il liquidatore dopo la famosa crociera sul “Britannia” dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana quand’era direttore generale del tesoro e immaginati che cosa farebbe da presidente del Consiglio dei Ministri svenderebbe quel che rimane.
di Redazione AltoVicentinOnline