L’appello di Fratelli d’Italia è chiaro: “serve un intervento deciso per restituire sicurezza e coesione al centro storico di Schio, garantendo al contempo la tutela dell’identità storica della città”.

Il recente episodio di cronaca avvenuto lunedì notte nel centro storico di Schio, che ha coinvolto membri della comunità nigeriana, ha suscitato reazioni diverse, mettendo in luce le preoccupazioni per la sicurezza e la gestione della città. Alex Cioni, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, ha sollevato il tema della crescente insicurezza percepita dai cittadini, ribadendo la necessità di interventi concreti per migliorare la situazione abitativa e commerciale del centro storico.

“A prescindere dalle modalità e dal contesto che hanno portato alla tragica morte del povero nigeriano”, ha affermato Cioni, “non sorprende che tra gli scledensi prevalga un sentimento di rassegnazione più che di sgomento. Questo episodio si inserisce in una realtà dove il cuore della città viene sempre più percepito come un luogo poco accogliente, spesso appannaggio di persone che hanno scarso o nessun legame con la comunità locale”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia punta il dito contro il fenomeno del turnover abitativo poco trasparente, legato soprattutto alla presenza di persone che occupano appartamenti per periodi brevi, a volte senza un vincolo stabile con la città. “Il problema non è tanto o solo legato alla nazionalità, ma al fatto che molte persone non risiedono stabilmente a Schio, e questo genera un flusso abitativo difficile da monitorare”, ha aggiunto Cioni.

Una delle questioni sollevate riguarda anche l’aumento dei richiedenti asilo, molti dei quali risiedono nella zona del centro storico, in particolare tra Piazza Almerigo da Schio e il cuore della città. Secondo i dati forniti dal consigliere, tra dicembre 2023 e settembre 2024 il numero di richiedenti asilo è salito da 154 a 171. Le principali nazionalità sono Pakistan, Nigeria e Bangladesh, con numeri significativi per ciascuna di esse.

“Il governo Meloni sta cercando di ridurre la pressione migratoria sul paese”, ha dichiarato Cioni, “ma la realtà locale a Schio è che il numero di richiedenti asilo supera la quota indicativa di 3 ogni 1.000 abitanti, e questa situazione va affrontata”. Il collega di partito, Gianmario Munari, ha aggiunto: “È sbagliato concentrare un così alto numero di richiedenti asilo nel cuore della città, creando squilibri che non si possono più ignorare”.

Un altro aspetto critico, secondo Fratelli d’Italia, riguarda la proliferazione di attività commerciali etniche di scarso valore che, a detta degli esponenti di FdI, contribuiscono a creare delle “isole” separate dal contesto urbano e culturale locale. Questa situazione, secondo Cioni e Munari, mina la coesione sociale e l’identità storica della città, creando una separazione tra il centro e il resto del territorio.

Alla luce di questo scenario, i due esponenti di FdI chiedono interventi urgenti e specifici come controlli periodici mirati. La verifica del rispetto delle normative anagrafiche, igienico-sanitarie e di sicurezza degli alloggi, con un’attenzione particolare al contrasto alle elusioni nel settore delle locazioni immobiliari. Applicazione del regolamento per i negozi di vicinato.  L’introduzione di un divieto di nuove aperture di negozi etnici nel centro storico, al fine di preservare la qualità dell’offerta commerciale e la coesione sociale, prendendo esempio da altre città che hanno adottato regolamenti simili.

Cioni e Munari ritengono fondamentale che la Giunta comunale utilizzi gli strumenti a sua disposizione per prevenire e risolvere le problematiche legate alla tensione abitativa e alla presenza di persone non autorizzate negli immobili. “Il sindaco deve ricordare al Prefetto che Schio ha già superato la quota di migranti ogni mille abitanti tanto cara ai fautori dell’accoglienza diffusa”, ha concluso Cioni.

Inoltre, i due esponenti di FdI hanno richiamato l’attenzione sul fatto che il sindaco, Cristina Marigo, ricopre anche il ruolo di assessore ai Servizi sociali da oltre dieci anni. “Comprendiamo che le cooperative sociali che gestiscono i richiedenti asilo rappresentano una fonte di reddito importante”, hanno dichiarato Cioni e Munari, “ma Schio non può più essere utilizzata come un parcheggio per profughi”.

L’appello di Fratelli d’Italia è chiaro: serve un intervento deciso per restituire sicurezza e coesione al centro storico di Schio, garantendo al contempo la tutela dell’identità storica della città.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia