Non importa se per il ‘sì’ o per il ‘no’, ma i Veneti devono avere la possibilità di esprimersi con un referendum per la loro indipendenza.
Questa, in estrema sintesi, la pietra miliare della neonata associazione culturale apartitica ‘Yes Podemo’ che ieri a Schio al Teatro Civico, ha presentato davanti alla sala gremita in anteprima assoluta i capisaldi dell’organizzazione, che nasce sulla scia delle stesse iniziative culturali che hanno appoggiato dal basso i movimenti indipendentistici di Scozia e Catalogna.
‘Se vogliamo o no restare italiani – ha commentato Marco Busato di Veneto Stato, tra i fondatori del movimento – lo decideranno tutti i Veneti, secondo un principio di libertà assoluta. I Veneti sempre più a fatica si riconoscono nella politica, hanno una enorme voglia di autodeterminazione, ma non sanno come esprimerla. Se chiedi ad un Veneto: vorresti essere indipendente? La maggior parte non ti risponderà ‘sì’ o ‘no’, ma ‘magari!’. E questo dimostra come ancora devono essere ‘incanalati’ i desideri dei Veneti. Ma il diritto è anche di quelli che diranno ‘no’. Per noi dare consapevolezza ai Veneti e dare loro il diritto di esprimersi è quello che conta. Il resto verrà da sé’.
‘Il diritto di autodeterminazione dei popoli – ha commentato invece Luca Polo, portavoce per il Veneto dell’Icec, Istituto non governativo con sede a Bruxelles – è sancito da leggi internazionali e l’Europa dovrà assumersi prima o poi la responsabilità di rendere ufficiale, anche per mantenere la pace’.
Sul palco anche il sindaco di Schio Valter Orsi, scelto espressamente per la serata inaugurale in quanto portavoce di una amministrazione non politicamente schierata. ‘Noi sindaci – ha commentato il primo cittadino alla platea del Civico – mai come in questi periodi ci troviamo spesso in trincea, ma dobbiamo comunque dare una risposta ai nostri cittadini. Non abbiamo bisogno di solidarietà, ci basterebbe che ci lasciassero i soldi che abbiamo a disposizione. E’ anche per me fondamentale lasciare ai cittadini la possibilità di esprimersi. Oggi al Civico c’è un dibattito e questa è la forma più grande di democrazia che possa esserci’.
‘Tutto questo sembrava una chimera ai tempi di Martin Luter King – ha detto invece il presidente dell’associazione Ruggero Zigliotto, anch’egli tra i fondatori di Veneto Stato – ma oggi quel ‘I have a dream’ è una realtà. I tempi sono maturi perché il Veneto possa scegliere. Noi promuoviamo il diritto all’autodeterminazione e vogliamo dare il nostro voto.’
Sono seguiti altri interventi del Presidente del consiglio regionale Veneto Roberto Ciambetti, del consigliere regionale INV Antonio Guadagnini, della deputata Pd Simonetta Rubinato, del deputato Ln Filippo Busin, del consigliere regionale M5S Simone Scarabel e del presidente di Apindustria Flavio Lorenzin.
Marta Boriero