Schio. Firma storica Comune-Marzotto. Ora la Fabbrica Alta è della città
Giornalisti Altovicentinonline
Ritorna a far parte del patrimonio pubblico della città di Schio la monumentale Fabbrica Alta di Alessandro Rossi. L’atto di cessione, siglato nei giorni scorsi dal comune e dalla Marzotto , proprietaria dell’area ex Lanerossi dal 1989, è stato reso pubblico stamattina, attraverso una conferenza stampa “speciale” indetta dal sindaco Luigi Dalla Via, e istituita proprio ai piedi dell’ex lanificio scledense.
Un traguardo davvero storico per la città, che, oltre alla consegna gratuita della Fabbrica Alta e degli edifici afferenti – la centrale idroelettrica Umberto I e la centrale termica – riceve il comodato d’uso per alcuni spazi scoperti dell’area e per lo stabile “ex assortissaggio” (di proprietà Marzotto), sede dell’Archivio Storico Lanerossi. “È un momento che attendevamo da anni”, sottolinea soddisfatto il sindaco. “Con questo atto abbiamo raggiunto l’obiettivo prioritario per la città pubblica che avevamo posto all’interno del Piano di Recupero: la cessione gratuita al patrimonio comunale degli edifici di archeologia industriale. Oggi la Fabbrica Alta, uno dei maggiori simboli della storia della nostra città ma, più in generale, dell’industrializzazione italiana, diventa quindi un nostro patrimonio: un patrimonio di tutti gli sceldensi”.
Il Piano di Recupero per l’ Area ex Lanerossi, approvato nel 2006 dal consiglio comunale di Schio e sottoscritto con la società immobiliare Aree Urbane srl, dopo la crisi immobiliare del 2008 ha visto uno stop forzato della sua attuazione. Ciononostante, uno degli obiettivi principali è stato raggiunto, dopo molti mesi di dialogo tra amministrazione e proprietà, proprio in questi giorni, con il tanto prezioso quanto sperato regalo del gioiello architettonico-industriale più celebre di Schio. “Questo atto è anche la dimostrazione da parte della proprietà di voler proseguire nell’attuazione di un piano di fondamentale importanza per il futuro urbanistico della nostra città e del nostro centro – aggiunge il vicesindaco Giorgio Pizzolato. L’acquisizione di questi edifici apre un nuovo panorama di possibilità e opportunità per il Comune. Vogliamo che Schio sia una città moderna, orgogliosa del suo passato, capace di scegliere e costruire il suo futuro. Apriremo il dibattito alle idee della città e dei cittadini per progettare insieme questa parte di città”.
L’acquisizione della Fabbrica Alta, avvenuta a costo zero e quasi d’improvviso – dopo decenni di attesa – non può che essere una notizia irripetibile e di importanza storica per la città. Chissà che il “fortunato evento” porti un una ventata di aria fresca e di positività sull’antico dibattito che da anni, puntualmente, si ripresenta attorno al tema della Fabbrica Alta e dell’area ex Lanerossi. Se la questione – come spesso accade – deve proprio diventare politica, almeno ora le parti in gioco potranno discutere su qualcosa che, finalmente e senza spendere un centesimo, è entrata a far parte del patrimonio della città. Ora si tratterà di decidere, smentita dallo stesso Pizzolato l’ipotesi fantasmagorica e immaginifica di un “centro commerciale naturale”, riguardo agli usi che dei nuovi spazi si potrebbero fare. Ma non è detto che, risolta una questione, non se ne ripresenti, immediatamente e più complessa, un’altra.