Con eleganza e una presa di coscienza matura, Cristiano Eberle accetta la sconfitta contro Cristina Marigo, il primo sindaco donna di Schio. Reduce dal ballottaggio di ieri che lo ha visto sconfitto con quasi il 43% di voti al secondo turno, ora si dice pronto a fare un’opposizione corretta e costruttiva. Un pò con il dente avvelenato da alcuni eventi che si sono susseguiti durante la campagna elettorale, a suo dire ‘scorretti’ è pronto, insieme al suo vasto team di 350 anime, a lavorare per il bene della comunità scledense e per gli elettori che lo hanno scelto.  Eberle ha raccontato il retroscena del ballottaggio, gioie e dolori, ma anche il grande senso civico che accomuna lui alle persone che ha attorno, e si dice pronto per iniziare questo cammino all’insegna del cambiamento, necessario, di Schio. Perchè anche l’opposizione, se fatta in maniera incisiva, può contribuire alla svolta.

Cosa non ha funzionato nella sua campagna elettorale? In cosa pensa di non essere riuscito a convincere gli scledensi?

Cristiano Eberle: “Non credo che la campagna elettorale abbia avuto qualcosa che non abbia funzionato, dal mio punto di vista per come è partita, ovvero con l’incontro con 250 delle 400 associazioni operative a Schio di solidarietà sociale, culturali, sportive. Poi la campagna si è evoluta, abbiamo iniziato ad incontrare i cittadini, momenti di condivisione come l’evento organizzato all’Astra dove c’erano 800 persone. Nella parte finale della campagna abbiamo anche voluto incontrare direttamente 100 persone fra candidati e volontari che hanno sostanzialmente incontrato 18mila famiglie a Schio. Credo quindi che la nostra campagna elettorale sia stata bellissima, anche per via delle sensazioni che volevamo trasmettere proprio anche con lo slogan ‘Pensa in grande’, perché dal nostro punto di vista era estremamente necessario che vi fosse una presa di coscienza rispetto a quello che Schio può diventare. In tutto questo non mi sto dando oggi delle spiegazioni razionali, non ho guardato i numeri, non ho guardato le percentuali nelle varie zone di Schio perché il risultato oggi è la sovrana volontà degli elettori, che di fatto ha ritenuto di dare fiducia a Cristina Marigo, per cui è sicuramente legittimata adesso a costruirsi la sua squadra e ad operare secondo il suo programma, vedremo quali saranno le priorità, i percorsi, gli obiettivi, le modalità con cui deciderà di porsi rispetto, io credo, a questa necessaria evoluzione che Schio deve avere. Non riscontro quindi dei gap negativi o qualcosa che non rifarei o rifarei.”

Qual è l’atmosfera all’interno del suo team dopo il risultato del ballottaggio? C’è scontento, amarezza? Si aspettava di vincere? Quali sono i sentimenti prevalenti?

Cristiano Eberle: “Come al solito i numeri sono oggettivi, 150 persone ad attendere ieri l’esito del ballottaggio e 80 persone che poi sono andate a cena, me compreso, comunque per festeggiare la creazione di una comunità, perché oggi fra candidati, volontari e amici, siamo in 350 e con il primo turno abbiamo raccolto 7200 voti. Quindi in un certo senso ci sentiamo anche legittimati a portare avanti il nostro percorso. Con la ‘pancia’ la delusione sicuramente, ma con la testa siamo ad un punto di partenza, non di arrivo.”

Dopo il ballottaggio contro Cristina Marigo, che la vedeva in vantaggio, ha mai pensato che potesse comunque rimontare e vincere?

Cristiano Eberle: “Sì, eravamo assolutamente convinti che la partita si potesse giocare, siamo partiti con l’idea di continuare e abbiamo puntato molto sul dialogo con i cittadini. Non ho poi la competenza necessaria per interpretare il voto, però evidentemente, come si legge anche sulla stampa, immagino che alcuni elettori di Fratelli D’Italia che hanno votato Alex Cioni, in realtà abbiano dato il voto a Cristina Marigo. Poi, nel segreto dell’urna nessuno lo sa, ma algebricamente, chi sa leggere i numeri magari queste deduzioni le ha fatte.”

Cosa l’ha stupita di Cristina Marigo, sia in positivo che in negativo, durante questa campagna elettorale?

Cristiano Eberle: “Non voglio esprimere giudizi perché, quello che è avvenuto, sia a livello di stampa, sia a livello generale mediatico o social, in realtà è sotto gli occhi di tutti. Quindi non aggiungo nulla, ci sono testimonianze scritte, anche social, che raccontano quella che è stata la campagna elettorale. Ho ritenuto assolutamente oltraggioso una pubblicità che è stata fatta su un magazine locale e ho ritenuto poi di ribattere sui social rispetto a questo. Questa è stata una cosa a mio avviso scorretta. Abbiamo fatto un video con 100 donne che in piazza si sono registrate per supportare la mia candidatura e anche lì se ne sono dette di tutti i colori.”

È stato accusato di essere preparato, ma non empatico. Cosa risponde a chi le muove questa critica?

Cristiano Eberle: “Posso anche condividere, in realtà credo che con il tempo l’empatia e l’efficacia delle relazioni con le persone possano sicuramente migliorare. Ma un sindaco empatico che non è competente, la vedrei molto dura. Accetto sempre tutte le critiche quando sono oggettive e non sono strumentali.”

Maura Fontana, a capo di una lista che la sosteneva, ha definito Cristina Marigo “mediocre”. Condivide questa opinione?

Cristiano Eberle: “Queste sono questioni personali sulle quali io non entro. Maura Fontana ha un passato che è diverso da quello che abbiamo noi, è una persona che io stimo tantissimo per la sensibilità e l’intelligenza. Maura Fontana è stata preziosa nel nostro avvicinare il corpo elettorale ai cittadini di Schio. Se tornassi indietro, le chiederei di nuovo di partecipare a questa avventura, come ho fatto a suo tempo. Questa comunque è un suo parere personale e vanno rispettate per quelle che sono. Non è un’opinione della coalizione che in questo momento rappresento.”

Se potesse tornare indietro, si ricandiderebbe?

Cristiano Eberle: “Assolutamente sì, rifarei la campagna elettorale, è molto più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, quindi per me il bilancio è assolutamente positivo. E ogni volta che penso alla fiducia dei 7200 voti di cittadini, ma ancor di più le 350 persone che ‘ballano’ all’interno del nostro gruppo e che sono pronte a ripartire già da oggi, è un risultato eccezionale. Sui numeri, Schio cinque anni fa aveva raggiunto il 27%, quest’anno al primo turno ha fatto il 41% quindi mi pare che qualcosa siamo riusciti a creare. Oggi c’è una sorta di autorevolezza politica e di una rappresentatività di una fetta importante della popolazione, quindi questo non lo deve dimenticare nessuno.”

Quali sono i suoi piani a livello personale ora? Prenderà qualche giorno di pausa?

Cristiano Eberle: “Questa mattina ero in studio, ho ricominciato come al solito la mia attività professionale, quindi per me quello che è successo ieri non è un pit stop, è semplicemente una fase di passaggio di un percorso ben più ampio, che parte da oggi e ne sentiremo parlare.”

Il lavoro della maggioranza viene sempre stimolato da un’opposizione forte. Si sente responsabile rispetto a questo ruolo di pungolo o stimolo per la nuova amministrazione?

Cristiano Eberle: “Pungolo non mi piace molto come sostantivo, preferisco ‘stimolo’, nel senso che quello che deve fare l’opposizione è di perimetrare, comprendere, capire, metabolizzare e anche nell’eventualità criticare facendo delle proposte, perché la critica ‘stand alone’ non ha mai avuto senso e non lo avrà mai. E’ chiaro che la responsabilità adesso di amministrare la comunità scledense spetta a Marigo e alla sua squadra per cui sono loro che devo essere soggetti attivi e responsabili perché ciò si realizzi per il bene comune. Noi non ci faremo prendere da nessun tipo di ideologia particolare, guarderemo al bene comune e quando noteremo delle cose che non sono orientate a questo o cose che si potrebbero migliorare oppure con obiettivi diversi, sicuramente diremo la nostra.”

Cosa vorrebbe dire agli elettori che l’hanno sostenuta e a quelli che hanno scelto Cristina Marigo?

Cristiano Eberle: “Credo che il voto sia sacro, siamo in una democrazia che è costata la vita a tanti nostri antenati per cui ho un rispetto istituzionale del voto. Mi dispiace che abbiamo perso 9 punti, tenendo conto di primo e secondo turno e non è un bel segnale. Agli elettori a me interessa dire che devono convincere chi non ha votato a tornare a votare. Chi ha sposato la nostra progettualità, i nostri valori e idee, vuol dire che c’è una forte condivisione e coesione, e per noi è un valore aggiunto. Chi non ha votato per noi, peccato. Ma il voto è sacro, istituzionale e grande regola della democrazia che non va scalfita nemmeno per scherzo.”

Cosa ricorderà di questa esperienza elettorale?

Cristiano Eberle: “Le persone. Tutte le persone che hanno percorso questo viaggio assieme a me, le persone che si sono candidate, avvicinate, che hanno capito che Schio può davvero pensare in grande e che si sono davvero ‘smazzate pancia a terra’, perché negli ultimi tre mesi hanno davvero fatto un lavoro incredibile. L’energia nei 170 incontri che ho avuto in tutta la campagna elettorale, arrivava proprio da queste persone, bellissime persone competenti, con valori veri e con grande desiderio di mettersi al servizio della comunità. Questa è una cosa bellissima e ripaga di ogni sforzo.”

Laura San Brunone

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