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Schio. Disabili senza scuola e famiglie esauste. ‘Vergognatevi, ci avete abbandonati’

Percorsi didattici per i disabili, che con il lockdown sono rimasti a casa senza lezioni. Attività che permettano anche alle loro famiglie di recuperare un po’ di energie, dopo essersi ritrovate con centri diurni ed ogni forma di supporto fermi.

La mozione presentata da Coalizione Civica Schio all’amministrazione comunale punta alla ‘Richiesta di interventi a favore di minori con disabilità grave’.

“Questa crisi non è uguale per tutti e sta facendo aumentare le diseguaglianze – sottolineano Carlo Cunegato e Giorgio De Zen – Le persone con disabilità stanno soffrendo particolarmente. Le famiglie hanno affrontato il periodo di confinamento in casa con estrema dignità e senso di responsabilità, ma la difficoltà della loro situazione è innegabilmente molto elevata. Fra le diverse situazioni, appaiono particolarmente fragili quelle delle famiglie con minori con disabilità grave, che lavorano e che devono prendersi cura spesso di altri figli. In questo periodo la scuola ha attivato per i propri allievi solo programmi di didattica a distanza. Nonostante il grande impegno e generosità delle nostre scuole, per gli studenti con disabilità gravità, che presentano particolari difficoltà cognitive o comportamentali, la didattica a distanza diventa improponibile. Di conseguenza, l’assenza di una didattica in presenza significa assenza di didattica tout court. Questi ragazzi sono a casa dal 21 febbraio. Per loro significa essere privi non solo di percorsi inclusivi, ma soprattutto di una routine essenziale per il mantenimento di alcune competenze faticosamente costruite. Dopo la sospensione delle attività scolastiche e pomeridiane, questi ragazzi vengono curati e seguiti solo dalle loro famiglie. Molte di loro sono stremate e non ce la fanno più. La responsabilità della presa in carico delle persone con disabilità deve essere di tutta la comunità. E ’un nostro dovere dare loro delle risposte e darle al più presto – concludono i consiglieri comunali di Schio – Abbiamo bisogno, come amministrazione, di costruire una sinergia tra istituzioni, scuole, Ulss e privato sociale, per dare un sostegno a chi, da solo, non può più farcela”.

La richiesta

Cunegato e De Zen si rivolgono alla giunta del sindaco Valter Orsi per chiedere “Che siano organizzati al più presto, in collaborazione con le scuole, le cooperative sociali del territorio e l’Ulss dei percorsi didattici in presenza. Questi dovranno essere gestiti in sicurezza, con l’eventuale utilizzo di aule e strutture delle nostre scuole”. Chiedono inoltre “Che l’amministrazione, sempre in collaborazione con Ulss, scuola e cooperative, organizzi delle attività estive per alunni con disabilità grave e che queste attività possano essere organizzate anche attraverso progetti individualizzati e che siano utilizzate risorse aggiuntive rispetto a quanto sarà erogato dall’Ulss come attività delegata dai Comuni”.

Stesso problema a Thiene

Il problema dei disabili che ormai è come se fossero stati abbandonati è anche di Thiene e di tutto il comprensorio dell’Alto Vicentino. Comunicati della regione che parlano di assistenza domiciliare, che le famiglie giurano di non aver mai avuto. ‘Altro che assistenza domiciliare – ha raccontato R.P., mamma di un autistico di 16 anni residente a Thiene – non solo non abbiamo avuto alcun supporto, ma non ci danno ancora spiragli e stanno tirando la corda perchè non ce la facciamo davvero più. Questi signori, che parlano senza che vi sia un fondamento alle aparole ‘assistenza domiciliare’, sanno per una mamma sola e con un autistico in piena adolescenza, gestirlo senza un minimo di aiuto? Siamo stanche dell’abuso che si fa della parola disabilità, quando non si hanno nemmeno le idee chiare. Ripeto, i genitori dei ragazzi disabili che hanno dovuto affrontare l’emergenza Covid sono stufi e qualcuno minaccia di incatenarsi sotto gli uffici dell’Ulss se non ci aiutano a trascorrere le nostre giornate. Dobbiamo lavorare anche noi, come faremo? Siamo esausti! Che vengano a casa nostra – conclude la mamma thienese – che vengano a vedere come viviamo e che si vergognino di averci abbandonati e di non averci dato ancora una buona notizia su un sollievo che va trovato a tutti i costi. Non possiamo farcela’.

A.B.