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Schio. Dalla Via sui rom: ‘L’unica soluzione è l’integrazione’

I nomadi di Schio non si toccano. E’ accusato di considerare i rom ‘cittadini di serie A’ a dispetto degli scledensi, di non tutelare le aziende della zona industriale dalle invasioni dei rom e di non intervenire a favore di chi paga le tasse nel suo comune. Ma Luigi Dalla Via, sindaco di Schio, va avanti e tiene testa al suo credo: ‘Riconosco il disagio, ma il problema vero sono le leggi sovra-comunali e a noi non resta altro che integrarli’.

 

Sindaco Dalla Via, perché non si trova soluzione alla questione degli zingari, al centro, costantemente, di polemiche? Sembra che Schio per loro sia ‘l’ombelico del mondo’, girano e rigirano, ma finiscono sempre lì…..

 Il problema vero e proprio sono le leggi italiane e soprattutto le azioni del Veneto. La questione ‘zingari’ è sul tavolo di ogni amministrazione da sempre e quindi anche sul tavolo della Giunta di Schio. Tutti sappiamo che rappresentano
per trovare una soluzione e Schio come tutti può solo applicare la legge.

Molti sostengono che l’Amministrazione Comunale di Schio non ritiene gli zingari un problema. E’ vero?
Non è vero. Sono un problema per il nostro comune, come lo sono per altri comuni. Ci confrontiamo anche con altre amministrazioni. Bisogna intervenire, ma bisogna rispettare i termini imposti dalla legge.

Ma ci sarà pure qualcosa da fare per andare incontro a chi chiede interventi. Che soluzione pratica propone Schio?

Prima di tutto, per limitare il problema, bisogna impedire che arrivino nuove famiglie zingare da fuori territorio e si stabiliscano qui. Su questo siamo
intransigenti e li allontaniamo senza mezzi termini. I ‘nostri’ rom li conosciamo. Dobbiamo sicuramente limitare le presenze ai nuclei che ci sono già
e poi dobbiamo occuparci di loro.

Quando l’assessore al Sociale Antonietta Martino ha proposto a ogni comune di adottare una famiglia rom ha fatto rizzare i capelli a molti. Lei cosa ne
pensa?
Invece, è la soluzione ideale. E’ chiaro che la proposta ha suscitato molte polemiche che sarebbero destinate a perdurare nel tempo. Ma è l’unico modo per
arginare il problema. E’ l’unica soluzione a lungo termine, si agisce oggi pensando al futuro. Per integrare le famiglie nomadi occorre tanta pazienza, ma se vogliamo risolvere il problema dobbiamo per forza inserirli nella nostra società.

Lei davvero pensa che una cultura nomade si possa integrare con una cultura stanziale?

Le leggi sovra-comunali impongono determinate azioni. Il problema degli zingari richiede soluzioni che valicano i confini di Schio. Stando così le
cose, integrare la loro cultura con la nostra è l’obiettivo finale. Ci vuole sicuramente tempo, tolleranza, pazienza e rispetto. Ogni comune deve fare la
sua parte e intervenire in un sistema sociale che non deve fermarsi al momento attuale ma deve guardare al futuro. Non si tratta di buonismo, ma di
lungimiranza.

Anna Bianchini