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Schio. Cioni critica la nuova amministrazione: “Non mi aspettavo una competizione così poco incisiva”

Con un’analisi dettagliata e senza mezzi termini, Alex Cioni, rappresentante di Fratelli d’Italia e consigliere comunale di minoranza, esprime le sue opinioni sui risultati delle elezioni comunali di Schio che hanno visto l’elezione di Cristina Marigo come sindaco. Cioni, escluso dal ballottaggio ma con un’importante 13,24% dei voti al primo turno, analizza i risultati e offre una prospettiva critica ma costruttiva sul futuro della città. C’è molto lavoro da fare a Schio e Alex Cioni è determinato a portare avanti i suoi ideali, facendo opposizione seguendo le linee guida che aveva esposto in campagna elettorale, una campagna elettorale che, ci tiene a ricordare, è iniziata solo cinque settimane prima delle elezioni. Critico ma prudente nei confronti della nuova amministrazione guidata da Cristina Marigo, aspetta di vedere i nomi della giunta che Marigo proporrà e si domanda se ci saranno novità rispetto alla continuità promessa durante la campagna elettorale. Su Cristiano Eberle non si sbilancia molto, riconosce il risultato significativo ottenuto mantenendo un approccio distaccato e obiettivo rispetto alla sua sconfitta.

Come valuta il risultato delle elezioni che hanno visto Cristina Marigo diventare sindaco di Schio? Quali sono le sue prime impressioni sulla nuova amministrazione?

Alex Cioni: “Devo dire che mi aspettavo un centro sinistra più competitivo, se non altro in considerazione del candidato sindaco messo in campo in rappresentanza di un’area politica più di centro e moderata che di sinistra. Queste elezioni hanno comunque dimostrato che Schio non è più quel fortino ‘cattocomunista’, mi passi il termine desueto, di qualche anno fa. Sulla nuova amministrazione vedremo quali saranno i nomi della giunta che Cristina Marigo proporrà alla sua maggioranza. Suppongo però che non ci saranno sostanziali novità nel nome della continuità tanto sbandierata in campagna elettorale. L’aspetto politico che a mio parere andrà monitorato, alla luce dell’esito elettorale, è di verificare se la linea di indirizzo politico dell’Amministrazione andrà verso gli elettori di centro destra che l’hanno scelta come sindaco, o se darà spazio alla frangia interna vicina alla sinistra e al Movimento 5 Stelle che con la sua vittoria torna in Consiglio comunale.”

Lei era in corsa al primo turno ma non è riuscito ad accedere al ballottaggio. Quali crede siano stati i fattori principali che hanno influenzato l’esito della sua candidatura?

Alex Cioni: “Quando abbiamo deciso di candidarci, ovvero a 5 settimane dalle elezioni quando gli altri erano in corsa da mesi, sapevamo bene che la nostra partita si sarebbe conclusa al primo turno. Ci eravamo posti l’obiettivo di raggiungere un risultato che ci garantisse di presidiare in Consiglio comunale il perimetro politico del centro destra che altri avevano e hanno deciso di abbandonare. Se poi consideriamo che la Destra italiana a Schio non ha mai avuto vita facile, e che ai tempi di Alleanza Nazionale alle comunali a fatica si arrivava al 4%, è evidente che l’elezione di due consiglieri comunali e quasi 14% dei voti, sono un traguardo più che soddisfacente che ci permette di gettare delle solide basi per tentare di ricostruire il centro destra politico in città così da evitare di trovarci tra 5 anni ancora subordinati alle logiche e alla narrazione demagogica dei civici.”

Ha più volte criticato alcuni aspetti della gestione decennale di Valter Orsi. Cosa ritiene che sia stato fatto di positivo e cosa invece andrebbe migliorato nella continuità della nuova sindaca Marigo?

Alex Cioni: “Il primario compito della minoranza è di adempiere al ruolo di controllore dell’attività amministrativa. Di mio ho usato tutti gli strumenti a disposizione per espletare al meglio a questo importantissimo compito. Dopodiché, ho sempre tenuto un approccio serio mettendoci la faccia quando si trattava di criticare gli aspetti che ritenevo sbagliati e approvando i provvedimenti che inversamente ritenevo corretti e utili alla città.”

Quali sono i suoi piani futuri? Continuerà a impegnarsi politicamente a livello locale o ha altri progetti in mente?

Alex Cioni: “L’impegno in città rimane la mia priorità, proseguirò perciò il lavoro svolto in questi anni in qualità di consigliere di minoranza sostenendo, come dicevo poc’anzi, un’opposizione senza sconti ma mai per partito preso. Essendo anche dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, sono a disposizione del coordinatore provinciale Silvio Giovine per aiutarlo a rafforzare la presenza del Partito nei territori della Provincia a partire ovviamente dalla Val Leogra che per il futuro dovrà avere una rappresentanza politica anche ai livelli superiori.”

Come intende porsi nei confronti della nuova amministrazione? È aperto a forme di collaborazione su specifici progetti o sarà principalmente un’opposizione critica?

Alex Cioni: “Assieme al mio presidente di circolo e consigliere comunale Gianmario Munari, manterremo un atteggiamento pragmatico ma molto dipenderà anche dall’approccio che la maggioranza e la giunta terrà nei nostri confronti. Disponibili al dialogo lo siamo sempre stati, non siamo certamente disponibili a recitare la parte dei fessi.”

Quali sono i temi che ritiene più urgenti per la città di Schio e su cui si concentrerà nel suo ruolo di consigliere comunale?

Alex Cioni: “Una città di quasi 40 mila abitanti è complessa ed ha parecchie questioni da monitorare, come sono molte le sfide che ci attendono e i treni che non possiamo perdere. Tra i primi temi che affronteremo come gruppo consigliare c’è tutto ciò che interessa la sicurezza in città e nel centro storico, la viabilità e la mobilità cittadina. Penso per esempio alla variante della destra Leogra e al trasporto pubblico urbano, trattato in campagna elettorale da Marigo ed Eberle sostanzialmente allo stesso modo senza riconoscere pienamente che il nostro servizio pubblico rappresenta un costo senza alcun beneficio concreto per i cittadini. Trovo sbagliato spendere oltre 700 mila euro all’anno di soldi pubblici per un servizio utilizzato mediamente da 500 persone al giorno, in buona parte in orario scolastico, mentre i bus girano vuoti o quasi durante il resto del giorno. Su questa questione le chiacchiere stanno a zero.”

Recentemente ha criticato la concessione del patrocinio comunale a iniziative promosse da collettivi di  sinistra. Come intende gestire queste controversie nel consiglio comunale?

Alex Cioni: “Come ho sempre fatto, evidenziando, se me ne daranno l’occasione, il cerchiobottismo politico dei civici. Se mi permette vorrei ricordare che la critica che sollevai al patrocinio comunale, partì dalla partecipazione della Marigo con tanto di fascia tricolore ad un corteo politico organizzato dal collettivo femminista notoriamente vicino al centro sociale Arcadia.”

Può commentare la sconfitta di Eberle e cosa secondo lei non ha funzionato?

Alex Cioni: “Non è mia abitudine esaminare quanto accade in casa d’altri. Va comunque evidenziato che Eberle ha trascinato il centro sinistra oltre il 40% quando 5 anni fa la coalizione progressista si fermò al 27%. Risultato comunque sotto le attese ma devo anche riconoscere che personalmente non mi aspettavo un consenso così ampio sin dal primo turno di Cristina Marigo. I miei complimenti.”

C’è rimasto male quando la Marigo non ha voluto fare l’apparentamento con Fratelli d’Italia?

Alex Cioni: “Sin da subito ho sottolineato che l’apparentamento era la ‘condicio sine qua non’, altrimenti avremmo accettato mesi fa la proposta dei civici di ammainare la bandiera risparmiandoci di correre in solitaria. Certo, auspicavamo una maggiore maturità politica da parte dei nostri interlocutori, ma il loro rifiuto non ci ha sorpreso più di tanto. Del resto Marigo non poteva ignorare la componente di sinistra interna e il Movimento 5 Stelle che per ovvie ragioni non avrebbe mai accettato un accordo politico alla luce del sole con noi. Per ragioni elettorali l’hanno venduta come coerenza, la verità però un’altra: l’apparentamento avrebbe tenuto fuori i 5 Stelle dal consiglio comunale, mentre il nostro ingresso nella coalizione avrebbe dato una connotazione politica e identitaria chiara che a nostro parere avrebbe portato benefici alla città e che gli stessi elettori di Cristina avrebbero accolto più che positivamente essendo per la quasi totalità elettori dei Partiti di centro destra.”

Laura San Brunone