Protezione delle famiglie, salvaguardia del sociale, tutela dei servizi, sostegno al lavoro: sono queste le linee guida scelte dall’Amministrazione Comunale per il bilancio di previsione del 2013 presentato ieri sera in Consiglio comunale (sarà votato nella prossima seduta). I numeri fissano a 34 milioni 713 mila euro la spesa corrente, bloccandola ai livelli del 2005: il che significa che – grazie al forte impegno nel contenimento – sono stati fatti risparmi di circa 4,5 milioni di euro rispetto al tasso di inflazione programmato “senza che questo abbia intaccato a livello generale la quantità, l’efficacia e la qualità dei servizi realizzati e nonostante 2,7 milioni di euro di tagli nei trasferimenti nazionali”.
Sul fronte degli investimenti l’importo complessivo per le opere ammonta a 10 milioni di euro nonostante l’ulteriore inasprimento del Patto di Stabilità rispetto al 2012 che porta il contributo di Schio al risanamento dei conti pubblici a 7 milioni euro dal 2009. “Il piano degli investimenti – ha spiegato il sindaco Luigi Dalla Via – definisce la nostra visione di città, quello che vogliamo fare e che abbiamo la capacità (anche finanziaria) di realizzare per un territorio che desidera vivere da protagonista il proprio futuro, a partire dalle nuove generazioni che hanno bisogno di una città di eccellenza, adeguata ai tempi e alle nuove sfide che dovranno essere affrontate”. “Proponiamo questo bilancio – ha evidenziato il Sindaco – in una situazione che si presenta ancora più di precarietà rispetto allo scorso anno. E il fatto che siamo tra i primi Comuni della provincia e forse anche del Veneto spiega in modo significativo le difficoltà con cui gli enti locali quotidianamente si trovano a operare. L’instabilità del quadro politico/istituzionale nazionale e una attività legislativa d’emergenza rendono sempre più difficile l’azione amministrativa degli Enti Locali. La crisi economica e finanziaria è ancora lontana dall’essere superata e la scarsità di risorse è oramai una situazione generale e diffusa.
Per questo abbiamo privilegiato quattro linee guida: non aumentare le aliquote IMU, non chiedendo per Schio alle abitazioni principali e alle categorie economiche più di quanto chiesto in passato anche con l’I.C.I; proteggere le famiglie, attraverso il potenziamento dello sportello famiglia, la costituzione del tavolo famiglia, la salvaguardia delle risorse disponibili per il Settore Sociale e per le Scuole, il contenimento del costo delle tariffe con il solo adeguamento ISTAT; non ridurre i servizi che la città offre e che i suoi cittadini si attendono; operare concretamente in tema di lavoro attraverso la realizzazione di percorsi di ricerca, innovazione e sviluppo di nuove imprese e di nuovi modi di fare impresa e proponendo con tenacia e convinzione un piano delle opere che privilegia gli interventi che riguardano l’efficientamento, la sicurezza e la manutenzione delle opere già esistenti e soprattutto delle scuole”.
“La questione delle risorse disponibili rappresenta il vero nodo da sciogliere – ha spiegato l’assessore Mario Benvenuti – Infatti il destino di IMU, Tares e trasferimenti statali, e cioè delle risorse che rappresentano più dell’80% delle entrate del nostro bilancio, è ancora in questo momento oggetto di una lunga discussione nazionale il cui percorso appare nebuloso e dall’esito assai incerto. Al di là di quale sarà la scelta conclusiva, riteniamo indispensabile ribadire che ulteriori sacrifici richiesti ai Comuni significherebbero, a questo punto, nell’immediato il venir meno di molti servizi (spesso gli unici rimasti a persone e famiglie a garantire la coesione sociale) e nel breve periodo la messa in discussione del ruolo e dei compiti degli Enti Locali”.
di Redazione Thiene on line
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