La campagna elettorale a Schio inizia a battere qualche colpo ed è duro quello sferrato da Fratelli d’Italia e Lega al vicesindaco e candidata a primo cittadino Cristina Marigo. A colpire, Alex Cioni, capogruppo SchioCittà Capoluogo – Fratelli d’Italia e Luigi Santi, capogruppo Lega. Per il mittente però, quanto sottolineato dai due è la dimostrazione della civicità, che può dimostrare attraverso i fatti e non le parole.
Marigo: “Con le loro parole sotengono che sono una vera civica”
La replica di Cristina Marigo, come prevedibile, è quella dell’autentica civica, che come da lei stessa dichiarato” si può permettere di partecipare alla manifestazione contro la violenza sulle donne senza pensare a chi la organizza”.
“La mia presenza con tanto di fascia tricolore – ha spiegato la candidata sindaco di Schio – era il simbolo delle istituzioni che rappresentano la città in prima fila per una causa che non ha colori politici. Non ero lì con bandiere di partito o a rappresentare gruppi schierati a destra o a sinistra. Ero lì contro la violenza sulle donne. A Schio abbiamo un centro anti violenza, in Veneto abbiamo avuto un lutto, che ci ha destabilizzati tutti. Giulia poteva essere la figlia di ognuno di noi e non essere in mezzo a chi è sceso in strada nella memoria di una ragazza, la cui tragica morte sta svegliando coscienze ancora assopite, sarebbe stata una grave mancanza. La lotta alla violenza di genere appartiene a tutti e Schio è stata sempre schierata per una causa che ha fatto andare in piazza anche gli uomini, che sta facendo parlare tutta Italia e riguarda tutti, a prescindere dalle idee. Le manifestazioni ci sono state in tutta Italia e in molti paesi: sono scesi tutti per il messaggio che mai più debba accadere quello che è successo alla povera Giulia. Alle manifestazioni hanno aderito tutti trasversalmente, non esserci significa rimanere indifferenti ad un tema che tocca tutti gli esseri umani e non va strumentalizzato dalla politica”.
Lo stesso discorso, Cristina Marigo lo fa fatto per il convegno del fine settimana scorsa, voluto fortemente da Communitas e Pietro Veronese, che ha affrontato un tema di forte attualità. Con un’Italia “sempre più anziana” e le fasce fragili che hanno bisogno di strutture per la loro degenza, il Comune di Schio non avrebbe mai potuto schivare quello che è un problema che riguarda chiunque. “Al convegno si è parlato di case di riposo, di carenza di personale specializzato, di infermieri e oss – ha detto Cristina Marigo – . C’erano relatori che hanno affrontato il tema tecnicamente e non con condizionamenti politici. Se i nostri anziani non trovano posto nelle Rsa ed i costi sono diventati esorbitanti, questo è un problema oggettivo, che non ha connotazioni. Non credo che essere di destra o sinistra significhi non occuparsi della terza età. Chi ha partecipato al convegno sa che chi ha parlato non ha fatto politica, era lì per dare un contributo che va ben oltre la politica”.
“I problemi degli scledensi non hanno colore politico”
“Se volevano attaccarmi, Alex Cioni e Luigi Santi mi hanno fatto invece, un grande complimento perchè essere civici veramente significa proprio questo: prendere a cuore una causa, un tema o un problema senza doversi preoccupare di chi organizza. Questi attacchi significano dei complimenti per una come me, che si preoccupa di realtà, di concretezza e non di ideologie sterili che niente hanno a che fare con la qualità della vita dei cittadini di Schio. A me interessa quest’ultima, non apparire di destra o di sinistra”, ha concluso Cristina Marigo”. Se mi sono candidata non è per portare avanti delle idee, ma per fare gli interessi degli scledensi.
di Redazione AltovicentinOnline