Il suo gruppo ha apprezzato il lavoro di 5 anni in cui non si è mai risparmiato, ha studiato ed ha anche collaborato con il sindaco Valter Orsi pur di portare a casa i temi cari al M5Stelle. Una missione importante che gli ha fatto capire quello, che spesso si rimprovera ai pantastellati, accusati di puntare a progetti irrealizzabili. Vantin invece, ha capito bene che tra le idee e quello che si può dare ai cittadini, in mezzo c’è un fiume che scorre tra burocrazia, leggi e vincoli che mettono il bastone tra le ruote all’amministratore. E’ questo il salto di qualità di Marco Vantin , che sarà per la seconda volta, il candidato sindaco per i pentastellati dopo averli già guidati nel 2014. Alle elezioni di maggio il “perito metallurgico”, divenuto poi commerciante di videogiochi, rappresenterà il programma, ancora in fase di elaborazione, di un movimento che all’unanimità gli dà fiducia.
“Sono alla mia seconda candidatura, perché sono consigliere comunale dal 2014, mi hanno chiesto tutti di ricandidarmi, – spiega Marco Vantin – commercio in videogiochi e fumetti, la gente mi conosce anche per il mio lavoro prima del Movimento, non ho fatto politica fino al 2012”. La politica dalla prospettiva del consiglio comunale è ben altra cosa rispetto alle tribune politiche nazionali o televisive, una roba molto meno patinata e più elaborata, contorta e sudata.
“Facendo il consigliere, una cosa è quello che vuoi fare altro è l’iter burocratico delle leggi – afferma Vantin – ad esempio, volevamo chiudere una strada sotto il Duomo per fare un’isola pedonale la domenica, ma le lungaggini sono state tante che ancora non si è fatto nulla” Le richieste grilline a Schio sono state in parte ascoltate dalla Giunta Orsi, con la quale, a tratti, c’è stata una sana interlocuzione: “prima di entrare in consiglio la nostra richiesta era di istituire un registro tumori per la presenza dell’inceneritore sul nostro territorio. Adesso, da circa un paio d’anni, in Veneto c’è un registro in tutte le aziende sanitarie, la battaglia è iniziata sul territorio con una mozione nostra approvata in consiglio poi abbiamo fatto lettere coi consiglieri regionali, con Berti, la mozione poi è stata passata ai comuni limitrofi a Valdagno e Montecchio, pian piano la regione ha istituito il registro tumori su tutto il territorio, prima solo la metà del Veneto era coperta”. Vantin è giustamente fiero di questa conquista per la sua terra.
Ma prossimamente su cosa punterete? “Altri obiettivi riguardano l’istituzione del vigile di quartiere nei sette in cui è suddivisa Schio. Il tema della sicurezza è importante anche per noi, adesso c’è un vigile solo in centro. Il programma lo stiamo definendo, ma di idee ce ne sono tante. Sulla sicurezza – insiste il candidato sindaco – il problema è delle baby gang, quando c’è stato il picco dell’emigrazione qualche problema c’è stato anche con gli immigrati, si era formata una zona di spaccio anche qui vicino al mio negozio, ora si sta monitorando il fenomeno. Con le scuole nei dintorni la situazione è delicata”. Allarma anche il recente fenomeno delle baby-gang: “nell’ultimo anno – dice Vantin – si è creato un gruppo di ragazzi che hanno anche ferito delle persone, gruppetti che da Schio vanno a Thiene a fare dei disastri e viceversa. Questi fenomeni minano la fiducia della gente.”
Sull’ospedale Santorso: “è l’ospedale unico fra Schio e Thiene fatto col metodo Galan del project financing, c’è sia un problema finanziario che di carenza di medici. Si è creata una spirale negativa, quando è nato doveva essere un ospedale di riferimento per la qualità, adesso è un ospedale non più attrattivo. Sui medici il problema è nazionale perché mancano professionisti, frutto del numero chiuso senza il giusto ricambio, ma in ogni caso la gestione di Zaia non è buona su questo come su altri fronti”. Sull’apertura a liste civiche per le comunali, ipotesi anticipata dal leader Di Maio, Vantin temporeggia: “da quanto ho capito se ne parlerà, magari dal 2020, sia per lo sblocco dei due mandati che per le aperture alle liste civiche, allo stato i giochi sono fatti con partiti e liste che hanno i loro candidati”.
Vantin si lascia andare a qualche complimento per il sindaco uscente: “Orsi non ha amministrato male, abbiamo avuto occasioni diverse di collaborare. Il rapporto con la maggioranza è stato discreto ci sono state proposte votate insieme come quella ad esempio del registro tumori, la centralina per il monitoraggio delle polveri sottili, come M5S non siamo contrari alle persone ma siamo per le idee, se sono buone le votiamo da chiunque arrivino, facciamo opposizione costruttiva, bisogna trattare i temi volta per volta”
Vantin ci tiene a sottolineare l’impegno sui temi ambientali: “La battaglia più costante è sull’inceneritore, abbiamo chiesto con mozione di non rifare la linea 2 perché i rifiuti bruciati sono in calo, da 40.000 tonnellate siamo a 21.000, poi ci sono altri rifiuti che vengono da fuori, se riusciamo a differenziare al 72% basterebbe una sola linea, adesso ce ne sono 3. Vogliamo dismettere la 2 che è la più vetusta quando arriverà in scadenza, è del 1991. Non ha senso aggiornare le linee se i rifiuti bruciati sono in calo”.
Anche sull’acqua pubblica, uno dei punti portanti dei Cinquestelle, Vantin rimarca i suoi successi: “Volevano dismettere i laboratori nel vicentino per farne uno unico a San Bonifacio a Verona, quello nostro riusciva a fare in sede il 90% delle analisi, volevano spostare i laboratori. Il laboratorio di Thiene, Avs (Alto vicentino servizi) funzionava bene. Ce n’erano altri tre di Vicenza e uno di Verona di Acque veronesi, c’era stato un accordo per centralizzare tutto a San Bonifacio, li abbiamo fatto un’interrogazione con Brusco alla Regione e Cappelletti al Senato e abbiamo fatto saltare tutto. L’analisi nell’acqua è rimasta sul territorio”.
Giuseppe Scarcella